Piero Sandulli (presidente Corte d’appello FIGC) ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio Punto Nuovo durante la trasmissione Punto Nuovo Sport Show: “Fortunatamente il CONI nel 2014 distinse giudizio federale da quello sportivo. Tutto quello che potrebbe arrivare, finirebbe sul tavolo del mio omologo, ma non sul mio”.
Pecoraro avrebbe dovuto indagare?
“L’unica cosa che so di questa vicenda è l’intervista pubblicata da Il Mattino ed ho letto un piccolo richiamo sul Corriere della Sera, non ho elementi per entrare nelle valutazioni, tanto meno le competenze. Da quell’intervista vien fuori un po’ di malumore, tant’è che poi Pecoraro si è dimesso prima della scadenza del suo mandato. Pecoraro è una persona molto stimabile, nell’intervista di ieri ha parlato di un comportamento accidentale. Oggi con la legge 280, quella che chiamiamo pregiudiziale sportiva, prima di arrivare davanti al TAR bisogna dar conto ai due gradi interni“.
Causa di forza maggiore scialuppa di salvataggio del calcio?
“È sotto gli occhi di tutti, abbiamo tutti ad una serie di diritti costituzionalmente garantiti. È chiaro che difronte a questa vicenda c’è il bene collettivo in primo piano e ci sono tutta una serie di problematiche, su tutto quelli economici che avranno bisogno di anni per risalire”.