GLI ALTRI SPORT
La premessa – nella gestione dell’emergenza Covid-19 – è quella che bisogna accettare uno sport contraffatto e «snaturato». E’ una premessa taciuta, ma che si snoda sottotraccia, inesorabile e chiarissima. Ci sono sport a rischio zero:
- il kayak,
- la pesca,
- l’arrampicata.
Altri a rischio contenuto:
- la vela individuale,
- la ginnastica artistica,
- il volo a motore non acrobatico.
Altri ancora che prevedono qualche cautela:
- il tennis (ma è sconsigliata la contemporaneità a rete).
Ovviamente gli sport di squadra (calcio, rugby, pallacanestro, pallavolo eccetera) hanno un fattore a rischio più alto.
I punti fermi per tutte le discipline sono: l’attività di santificazione (ambienti, spogliatoi, attrezzi, aree comuni, aree ristoro) e il distanziamento sociale. In generale: se si considera poi non solo lo sport professionistico ma anche tutto il movimento di base, sorge più di un dubbio sulla fattibilità reale del protocollo. Paradossalmente: la sanificazione di San Siro è più facilmente realizzabile della sanificazione della palestra o del campo sportivo dove i nostri figli fanno sport. Questione di risorse economiche e umane. Fonte: CdS