Ieri sera, durante la conferenza stampa del Presidente del Consiglio, la data per la probabile ripresa è stata quella del 18 maggio. C’è da dire che il Ministro dello Sport ha poi precisato che si tratta ancora di data presunta, anche perchè il Protocollo stilato dalla FIGC appare inadeguato. Proprio in merito a quest’ ultimo, il Napoli ha rilevato 8 punti non proprio chiari ed ha inviato una mail alla Federcalcio. I punti in questione, riportati da La Repubblica, sono i seguenti:
“1.Da Castel Volturno si reclama innanzitutto chiarezza sulle responsabilità legali: in primis nel caso di un contagio dei non tesserati che sono sempre in contatto diretto con la squadra, come per esempio i magazzinieri e i fisioterapisti. L’unica copertura assicurativa prevista è infatti quella per i giocatori e per lo staff tecnico.
2. Molte perplessità sono state inoltre avanzate sul ritiro permanente, evitabile con l’utilizzo di una app per monitorare la salute degli atleti e al limite dei loro familiari: come tutti gli altri lavoratori che la sera tornano a casa.
3.La terza obiezione è quella relativa alla tempistica per la disponibilità dei test sierologici validati, che per il momento è ancora incerta.
4. La quarta sul numero dei tamponi, che saranno di più (minimo tre, rispetto ai due previsti per i loro colleghi) per Insigne e compagni, per i quali sono state inoltre già programmate dopo il lungo stop delle nuove visite di idoneità sportiva: a prescindere dalla loro negatività al Covid-19.
5.C’è poi la questione legata al distanziamento durante gli allenamenti, ritenuta impossibile in particolare nei due giorni che precedono una partita, in cui si svolge di solito il lavoro tattico preparatorio in base all’avversario da affrontare.
6.Si sa inoltre che evitare gli assembramenti è una priorità .
7.Si sottolinea l’utilità di eseguire lo screening ( tamponi, test validati) a domicilio.
8. Tutti gli altri esami clinici dovranno essere per forza realizzati nell’imminenza del ritorno in campo: con qualche pericolo in più”.