ESCLUSIVA – Luca Altomare: “Il taglio stipendi? In questo momento deve prevalere il buonsenso e l’unione”

All'interno l'intervista all'ex calciatore degli anni '90 del Napoli

Mentre tutto il mondo cerca di sconfiggere la pandemia Coronavirus, con l’obiettivo di uscirne quanto prima, il calcio cerca soluzione per provare a riprendere. Anche gli ex giocatori come Luca Altomare, in un’intervista rilasciata a ilnapolionline.com, dice la sua anche sulla sua esperienza in maglia azzurra.

Vivendo a Cosenza hai avuto l’occasione di vedere dal vivo due ragazzi del Napoli come Tutino e Palmiero. Che idea ti sei fatto di loro? “Devo dirti la verità, mi hanno fatto entrambi un’ottima impressione. Tutino disputò una stagione positiva, autore anche di reti molto belle, mentre Palmiero è di un’intelligenza tattica non indifferente, sa cosa fare con la palla prima che gli arriva. Cosenza è una piazza che ti mette a proprio agio ed entrambi hanno mostrato le loro qualità”.

Secondo te possono in futuro esaltarsi in uno stadio come il San Paolo, che tu conosci bene, oppure potrebbero andare in difficoltà alle prime critiche? “Io li ho conosciuti entrambi e ti posso dire che non mi hanno dato l’impressione di soffrire le critiche, secondo me si saprebbero esaltare. Lo sappiamo che le critiche e le esaltazioni ci saranno sempre, bisogna farci l’abitudine, succedeva anche a me, l’importante è dare sempre il massimo e nessuna critica ti potrà arrivare se ti impegni e onori la maglia che indossi”.

Tra i tanti allenatori che hai avuto nella tua carriera c’è stato anche Marcello Lippi. Onestamente ti aspettavi che riuscisse a vincere scudetti e coppe con la Juventus e un mondiale con l’Italia? “Sin dal primo momento ebbi l’impressione che mister Lippi era una persona seria e preparata, oltre che un allenatore vincente. Lui riesce a preparare le partite in maniera impeccabile, sapeva leggere le gare in corso d’opera e infatti i successi che ha ottenuto non sono stati frutto del caso, ma di una preparazione e di una serietà fuori dal comune. Io ho avuto il piacere e l’onore di conoscerlo, di essere allenato da lui, e pur non avendo qualità tecniche eccelse, io uscivo spesso dal campo con la maglia sudata e questo il mister e il suo staff lo apprezzavano tanto”.

Ti vorrei chiedere di Gennaro Gattuso, attuale tecnico del Napoli. Anche nel suo caso ti aspettavi questa crescita da allenatore in poco tempo? “Come calciatore Gattuso, aveva una grinta e una voglia di fare non indifferente, ma anche come allenatore non ha perso tutto il suo carisma. Io l’ho affrontato in un Avellino-Pisa, io ero il vice di mister Toscano, vincemmo 1-0, ma già da quel match ebbi l’impressione di una persona preparata tecnicamente e tatticamente. La sfida con il Barcellona su un capolavoro, la preparò al meglio, mettendo in difficoltà gli spagnoli. Peccato per la sosta forzata, la squadra si stava riprendendo, dopo un po’ di scetticismo, però sono sicuro che si saprà far valere in una piazza come quella partenopea”.

Dopo aver smesso di giocare, sei rimasto nel mondo del calcio? “Dopo aver appeso le classiche scarpette al chiodo, non ho però abbandonato il mondo del calcio, anzi ho lavorato in piazze come Terni e Avellino, con mister Toscano, poi a Cosenza. Ora invece faccio parte dell’Aic (Associazione italiana calciatori) Junior”.

Infine ti vorrei chiedere proprio dell’Aic, si sta parlando anche del taglio degli stipendi. Tu su questa vicenda da che parte ti schieri? “In questi casi non c’è bisogno di schierarsi da una parte o dall’altra, ma avere il buonsenso. Stiamo vivendo un momento non facile per il nostro paese, vista la pandemia che ha bloccato tutte le attività lavorative. Io dico che ad oggi bisogna dimostrare di essere uniti, verso un’unica direzione. Non è semplice capire se e quando si tornerà a giocare, perché in ballo c’è la salute della gente, tema molto delicato, però se si dovessero creare le condizioni, sarebbe giusto tornare al calcio giocato”.

 

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