I medici sportivi delle squadre di Serie A sono finiti ieri nella bufera. O forse sarebbe meglio dire… in una tempesta in un bicchier d’acqua. Il motivo del contendere è sempre lo stesso: la ripartenza del massimo campionato, terreno di scontro tra il Coni, che chiede di valutare anche una soluzione alternativa alla ripresa, e la Figc, che va avanti per la sua strada e non considera un’ipotesi diversa dal giocare tutte le giornate rimaste. Ieri, per qualche ora, nel cuore della “battaglia” sono finiti i medici sociali dei club di A. “Colpa” di un documento inviato una settimana fa alla Figc e alla Lega nel quale i dottori di 17 società su 20 indicavano le loro osservazioni al protocollo per la ripresa degli allenamenti preparato dalla Commissione Medico Scientifica Federale.«Le nostre – si legge della nota inviata all’Ansa dai responsabili sanitari di A – sono delle osservazioni utili a coniugare sicurezza ed applicabilità inviandole alla Commissione e alla Lega Serie A. Tali documenti sono finalizzati esclusivamente alla tutela della salute dei tesserati». Uno di loro ha poi aggiunto che nessuno dei medici «è contrario a finire il campionato. Non c’è alcuna preclusione, anzi. Siamo tutti perché il torneo venga concluso. Il problema è quando, perché va fatto in sicurezza. Noi siamo convinti che questa sicurezza si possa ragionevolmente raggiungere e la questione decisiva dunque è la variabile tempo». Fonte: CdS