Albertino Bigon: “Maradona? Raccontava che io ero il suo fratello maggiore!”

Nella sua lunga intervista rilasciata a Il Mattino, il capitolo Maradona è d’obbligo:

«Il primo giorno in ritiro e gettai le carte sul tavolo: Ho giocato con grandi uomini come Rivera e Schnellinger. E qui siamo tutti uguali, non ci saranno preferenze. Per nessuno. Maradona era ancora in Sudamerica e qualche dubbio su come sarebbe tornato ce l’avevo. E allora Ferrara mi rassicurò, aveva il polso della situazione reale: Tranquillo, Diego sta solo ancora in vacanza ma tornerà con una grande voglia di vincere».
Quella sua regola del tutti uguali era tanto per dire?
«No, perché Maradona non mi creò mai imbarazzi in quell’anno lì. Diceva di me che ero il suo fratello maggiore. Fu la stagione dopo quella critica. Con lui derogai una sola volta dalla mia linea di condotta: a Mosca in Coppa dei Campioni. Ma fui quasi costretto perché eravamo contati, lo feci per il bene della squadra. Peccato, avessimo passato il turno avremmo vinto quella Coppa. Che rimpianto». 
Il primo incontro con Diego?
«Due sere prima della gara con il Verona eravamo in ritiro sui Colli Vicentini, lui arrivò a tarda notte e Carmando corse nella mia stanza: È arrivato. Lo lasciai di sasso, perché lui si aspettava che io mi buttassi dal letto: Lo saluterò domani con calma. Il sabato facemmo la rifinitura e tornando in hotel lo intravidi nel prato della struttura che rideva e palleggiava. In quel momento realizzai ogni cosa: capii che Ferrara aveva ragione, che io ero l’allenatore del Napoli e che avrei allenato Maradona».

Fonte: Il Mattino

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