Gli atleti professionisti e quindi i calciatori, sono lavoratori a massimo rischio, come gli operatori sanitari (infermieri e medici), le forze dell’ordine e i dentisti, nell’ambito della fase due dell’emergenza Covid. Lo ha stabilito l’Inail, istituto che si occupa di malattie professionali e di infortuni sul lavoro e che ha fornito una valutazione integrata in base a due variabili con relative scale (da 0 a 4), corrette da un terzo fattore. La prima scala è quella dell’esposizione al contagio (al posto più in basso ci sono gli agricoltori e al più alto medici e infermieri), la seconda è quella della prossimità ad altri soggetti (lo studio dentistico è indicato tra i luoghi più pericolosi), mentre l’ultimo fattore tiene conto della presenza di terze persone nell’attività (aggregazioni sociali controllabili con più o meno difficoltà).
La Redazione