La Serie A si è riscoperta compatta e, dopo giorni di spaccature tra i presidenti che volevano concludere il campionato e quelli che invece lo reputavano già concluso, ieri all’unanimità è passata una delibera nella quale i 20 club hanno manifestato «l’intenzione di portare a termine la stagione sportiva, qualora il Governo ne consenta lo svolgimento, nel pieno rispetto delle norme a tutela della salute e della sicurezza». Un segnale importante in vista sia del vertice di oggi con il ministro dello sport Spadafora sia della probabile battaglia legale con i broadcast che chiedono o uno sconto sui diritti tv (Sky) o il rinvio del pagamento dell’ultima rata (Dazn o Img). E’ chiaro che l’esito del meeting odierno darà un indirizzo importante in vista del futuro (venerdì nuova riunione informale in via Rosellini), ma l’opera portata avanti dal presidente Dal Pino e dall’ad De Siervo è riuscita almeno per il momento a cancellare (o nascondere?) le perplessità delle medio-piccole. Perplessità che erano state espresse in una lettera nella quale domenica venivano chiesti lumi su alcuni dei temi più controversi tra i quali i contratti in scadenza il 30 giugno, la richiesta di un contributo allo Stato per una causa di forza maggiore non più esigibile con la ripresa degli allenamenti, la responsabilità civile e patrimoniale di fronte a nuovi contagi dopo la ripartenza. EFonte: CdS