La decisione arriva nel pomeriggio di ieri, in Regione al termine di una lunga riunione nella quale sono state definite le misure precauzionali a tutela dei dipendenti e degli utenti, «a cominciare – dichiarano fonti di Palazzo Santa Lucia – dagli interventi di disinfezione e sanificazione dei locali dopo molte settimane di inattività».
LA SVOLTA
I contenuti delle decisioni del Governatore sono trapelati solo in tarda serata. In attesa dei dettagli, una cosa può darsi per certa: la Campania si uniforma – soprattutto alla luce di dati e cifre che lasciano uno spiraglio all’ottimismo sul versante dei dati relativi al numero di nuovi contagiati e di decessi da Covid-19 – alla maggioranza delle altre regioni nazionali (Lombardia compresa) che avevano dato disco verde alla consegna anche online di cibi e prodotti alimentari cotti.
COSA CAMBIA
L’apertura, da lunedì prossimo 27 aprile, delle attività legate al cibo da asporto, estesa anhe alle librerie e alle cartolerie, determina una svolta nell’approccio alla cosiddetta fase due dopo le decisioni draconiane assunte in Campania. Sia chiaro: la delibera di De Luca non incide sui divieti di assembramento in strada, nei condomìni, nelle riunioni familiari e quant’altro.
Ma il provvedimento assunto ieri sblocca, di fatto, un importantissimo segmento dell’economia legata al cibo. Arriva così una svolta attesa da più di un mese. La task-force in Regione ha lavorato per ore studiando la definizione delle misure precauzionali a tutela dei dipendenti e degli utenti, a cominciare dagli interventi di disinfezione e sanificazione dei locali dopo molte settimane di inattività. E proprio la necessità di provvedere ad interventi mirati alla purificazione dei locali spiega il termine di lunedì prossimo. Fonte: Il Mattino