Nel corso del direttivo della Lega è spuntato un documento sottoscritto da otto club (Parma, Spal, Brescia, Torino, Sampdoria, Udinese, Bologna e Fiorentina) che pone tre quesiti, uno sui contratti in scadenza e un secondo sui prestiti. Ma il più delicato è il terzo quesito. «Con l’eventuale ripresa del campionato e successiva interruzione per conseguenze derivanti da contagio Covid 19, quali effetti giuridici potrebbero subire i singoli calciatori o interi club (per gli effetti dell’ottemperanza a provvedimenti mitigatori al contagio – autoisolamento o quarantena)? In particolare potrebbero sopravvivere la legittimità delle pretese dei club di invocare la forza maggiore a far data dal Dpcm 9 marzo 2020 con riguardo a rapporti contrattuali di durata preesistenti alla data? L’assunzione del rischio di un fatto non più imprevedibile potrebbe ricadere sul club che si è assunto il rischio di prosecuzione della competizione pur in presenza di un rischio incalcolabile». In pratica, chi si prende la responsabilità di un contagiato? I medici sportivi sono preoccupatissimi in quanto responsabili, Tavana (medico del Torino) si è dimesso dalla commissione Figc. E questo pone in dubbio la stessa sopravvivenza della commissione.
Il Mattino