Bundesliga dal 9 maggio: via libera
Ancora tre, al massimo quattro settimane di attesa, per rimettere in moto la Bundesliga (oltre 4 miliardi di fatturato) ferma dall‘8 marzo. Il 9 maggio è la data più gettonata. Un rilevante segnale in questo senso è giunto ieri dalla conferenza dei ministri dello Sport dei 16 Länder federali. La presidente della conferenza Anja Stahmann ha accettato le partite a porte chiuse. Ma precisato due condizioni basilari. Primo, l’impegno della Lega (Dfl) di impedire manifestazioni all’esterno degli stadi durante lo svolgimento delle partite a porte chiuse. Gli stessi gruppi ultras che si sono scatenati contro presunti “favoritismi” all’imprenditore Dietmar Hopp, patron dell’Hoffenheim. Adesso protestano contro un eventuale trattamento privilegiato ai club per l’effettuazione dei test precauzionali.
Il secondo punto è il cuore del problema. Che la presidente Stahmann ha individuato nella necessità di garantire «i più severi requisiti igienici e sanitari per l’attività agonistica». Il che significa controlli preventivi a tappeto con l’uso di circa 20 mila tamponi. «Noi garantiamo che la ripresa dell’attività agonistica, inizialmente senza tifosi negli stadi, non avverrà a danno del sistema sanitario – è l’assicurazione di Fritz Keller, presidente della Federcalcio (Dfb) – Il calcio è un importante settore economico. I calciatori professionisti come tutti gli altri lavoratori vogliono praticare il proprio mestiere per mettere in sicurezza le loro aziende e quindi i relativi posti di lavoro».
In un articolo di tre pagine sul Kicker, Keller ha ricordato ai politici il ruolo del movimento (25 mila società con 7 milioni di affiliati, la più grande federazione sportiva del mondo) per la coesione sociale del paese. Intanto sembra pronto il pagamento alla Lega dell’ultima rata stagionale dei diritti tv (circa 290 milioni). La data della ripartenza per le 81 partite ancora in calendario, dovrebbe venire annunciata dopo il prossimo vertice Stato-Regioni (Länder) convocato dalla cancelliera Angela Merkel per il 30 aprile: sempre più consistente l’ipotesi del 9 maggio, che circola già da tempo. Fonte: CdS