Cellino, pres. Brescia: “180 milioni di euro, ecco perchè vogliono ricominciare”

Massimo Cellino, presidente del Brescia, durante un’intervista al quotidiano La Repubblica, conferma di aver contratto il Coronavirus, come qualche altro membro della sua famiglia e non si nasconde dietro inutili giti di parole. Si chiede come si possa assolutamente pensare di tornare in campo visto quanto è accaduto e continua ad accadere nel paese: “Assurdo si discuta ancora se giocare o no. Non c’è la minima sensibilità, il Paese dovrebbe essere molto più vicino alla gente. Mi imbarazza l’insensibilità di questo governo. Sto pensando seriamente di prendere il passaporto inglese. Ma chi ha convocato le squadre per il 4 maggio? Nessuno. Non ci sono lettere, non hanno richiamato i giocatori. Vanno fatti i test e devono risultare tutti negativi, prima di ripartire. In questo periodo ho vissuto a Brescia, nelle altre regioni quasi non si sa di cosa si parla. A Roma hanno messo 1200 respiratori in 15 giorni per evitare fosse un carnaio. A Brescia sono passati da 200 a 600, ma sono morte delle persone perché non avevano il respiratori. L’hanno pagato caro i lombardi questo virus. Non c’è il minimo rispetto nel chiedermi di ricominciare il campionato fuori dalla Lombardia. I bresciani mi difendono, mi dicono che vogliono onorare i propri morti, si offenderebbero se riportassi la squadra in campo. Devo rispettare queste persone. Non ho paura di retrocedere, in B magari vado lo stesso ma tornerò in A, ho giocatori giovani e i conti a posto. Non accetto di non portare rispetto alla città di Brescia però. E se si gioca non lo decidono i club. Ma qui abbiamo Lotito che fa il medico, il virologo, lo scienziato nucleare, lo psicologo, l’astronauta. Come fa il presidente di una federazione a non sottoporsi all’autorità del presidente del Coni o del ministro dello sport? Se hanno spostato l’Europeo e i Giochi olimpici di un anno, cosa pensiamo che siamo, degli imbecilli? Noi invece vogliamo finire il campionato in 15 giorni. E ho scoperto perché: in Lega ci sono circa 180 milioni di euro destinati alla classifica finale della Serie A e che vanno alle prime 10 in classifica. E questi premi sono stati già fatturati dalle società. Ora, se non si finisce il campionato e Sky non paga, cosa succede a chi ha già speso quei soldi Se Lotito chiede di giocare difende i suoi interessi, fa bene. Chi deve difendere gli interessi del sistema è il presidente della federazione. Con tutte le pressioni che sta subendo lo capisco, ma se è in difficoltà si faccia sostenere dal Coni e difenda il sistema calcio. I calciatori sono spaventati. Ho lasciato a disposizione il centro sportivo per allenamenti individuali. Sono venuti solo 4-5, gli altri per paura mai, e li capisco. E due, Joronen e Bjarnason, si sono stirati dopo 3 minuti di corsetta. Ma come facciamo a giocare così? Senza certezze, non li metto a rischio”.

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