L’idea generale dominante, per il momento, è di tenere la squadra in ritiro in sede: gli azzurri risiederebbero nell’hotel contiguo, al momento però sottoposto a lavori di manutenzione, come riporta il Corriere dello Sport, in stanze singole; e ognuno, dopo gli allenamenti, farebbe la doccia in camera propria. Non sono ancora chiare, comunque, né la durata né le modalità: potrebbe anche svolgersi in più fasi, per intenderci, e la frequentazione delle aree comuni sarebbe comunque a piccoli gruppi e con il rispetto delle distanze (anche di 3 o 4 metri). Identiche misure per il lavoro in campo e in palestra, nonché per i trattamenti in sala medica. La preparazione potrebbe essere paragonata a quella di un lavoro estivo, si partirà praticamente da zero, ma l’aspetto più preoccupante resta la gestione delle interazioni tra la squadra e tutti i collaboratori esterni: dai dirigenti e gli impiegati agli chef, passando per gli addetti alla lavanderia e alle pulizie. Ovvero tutte le figure che teoricamente potrebbero non essere obbligate a vivere esclusivamente al centro tecnico e che dunque avrebbero anche contatti con l’esterno.
La Redazione