Come in un Mondiale
L’intento di Gravina è che il protocollo medico garantisca la salute dei calciatori e di chi gli sta vicino. Il momento più delicato sarà la fase iniziale, i primi sette giorni, prima dei quali dovranno essere fatti i test seriologici e i tamponi. Prima non si potrà avere la certezza che siano tutti immuni. Per questo l’orientamento è quello di tenere blindate le squadre in ritiro, evitando i contatti con l’esterno. Come in un mondiale. La data della ripresa degli allenamenti deve stabilirla il Governo, dopo il 4 maggio. Gravina si è detto sicuro che ogni società potrà attrezzarsi per fissare in un albergo il proprio quartier generale, in assenza di foresteria nel centro sportivo. Il problema che si sta valutando in questi giorni è di carattere geografico: si potrà giocare in Lombardia? Il presidente federale con i suoi collaboratori sta valutando anche questo: riemerge l’idea di un piccolo mondiale, da disputarsi in tre o quattro città poco distanti dove la diffusione del virus è stata bassa. Fonte: CdS