Quando il governatore De Luca ha detto che c’era un nuovo focolaio al Vomero abbiamo deciso di
Prima, però, chiariamo che non si tratta di un’analisi scientifica né statistica: è la semplice comparazione dei due dati che Il Mattino è riuscito a procurarsi sulla diffusione del virus a Napoli, i primi riferiti alla fine di marzo, i secondi diffusi nella giornata di ieri. Li abbiamo affiancati, abbiamo valutato la crescita percentuale, municipalità per municipalità, e quello che vedete è il risultato che, lo ribadiamo, non pretende di avere valore scientifico, è semplicemente uno sguardo sulla città.
Lo “sguardo” ci ha consentito di notare che il virus dopo essersi attestato inizialmente nei quartieri “borghesi” di Napoli, Chiaia e collina, adesso s’è diffuso capillarmente in ogni zona, con punte elevate nella terza municipalità, il cuore di Napoli, e sull’asse Est-Ovest con crescite importanti nella municipalità 6 e nella 9. Un discorso a parte va fatto per i valori elevatissimi della decima municipalità che comprende il quartiere di Fuorigrotta. Quella crescita pari al 577% è, evidentemente,
Nel comunicato del governatore c’è anche il riferimento al, Vomero che ha scatenato preoccupazione anche se è stato poi ridimensionato: «L’Asl Napoli 1 è impegnata a contenere, con i necessari controlli territoriali, un focolaio di contagio che è emerso nella città di Napoli, nell’area del Vomero. È urgente anche qui, ampliare e rendere rigorosi i controlli. Dovrebbe essere chiaro a tutti che i comportamenti scorretti offendono e danneggiano la stragrande maggioranza dei cittadini che rispetta le regole con grande spirito di sacrificio».
Sulla questione abbiamo chiesto lumi all’esperto epidemiologo Alessandro Parrella che proprio per la Regione segue l’evoluzione del contagio attraverso un algoritmo che si sta rivelando puntuale: «In generale la situazione si sta evolvendo bene perciò è drammatico vedere che ci sono persone che non rispettano le norme. Dagli studi sappiamo che c’è un momento in cui i cittadini si stancano delle regole e tendono ad abbandonarle ma vi prego, amici napoletani e della Campania, resistete. Solo con il contributo di tutti riusciremo ad uscire presto dall’incubo». I comportamenti errati non stanno solo nelle plateali violazioni e negli assembramenti: «Succede che si abbassa la guardia anche nei comportamenti quotidiani – spiega Parrella – si va al supermercato, si tocca il carrello e poi non ci si lava correttamente le mani, si porta il cane a spasso e si resta a chiacchierare senza mascherina, si esce sul pianerottolo o si va dai vicini di casa pensando che sia tutto a posto, senza pensare che può esserci un asintomatico. Ecco, se ci si lascia andare si rischia il contagio, se si riesce a resistere ancora un po’ si sconfigge il virus».
Fonte: mattino.it