L’accordo collettivo del 2011 porterà allo scontro tra AIC e Serie A

ACCORDO COLLETTIVO

Diverso è il discorso sull’accordo collettivo che alcuni proprietari vorrebbero rivedere. Su quest’aspetto l’Aic non concede nessuna apertura e, se ci sarà una richiesta ufficiale di revisione, si arriverà probabilmente allo scontro. L’attuale accordo collettivo è stato firmato nel 2011, dopo lo sciopero dei calciatori alla prima giornata di Serie A, e da 9 anni è in proroga. Di fatto non è più stato toccato perché trovare un’intesa per variarlo sarebbe stato complicato.

Adesso una parte dei presidenti vorrebbe individuare una formula per far “partecipare” anche i giocatori al rischio di eventi catastrofici come il coronavirus. Con un taglio degli stipendi già previsto per il periodo di forzata sosta delle gare e/o degli allenamenti. E’ l’ipotesi più ottimistica, o con il congelamento degli emolumenti. Del tema “congelamento” Lega e Aic hanno discusso nelle scorse settimane prima di rinunciare a qualsiasi ipotesi di accordo).

Complicato ipotizzare che l’associazione dei calciatori dia il via libera a una delle due proposte. Perché, viene fatto notare, i giocatori di A, seppur ben pagati, rimangono lavoratori con un contratto a termine e non possono assumersi il rischio d’impresa. L’argomento per il momento non è di stretta attualità, tra qualche mese vedremo… Fonte: CdS

Accordo CollettivoAIC
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