Francesco Montervino è senza dubbio il giocatore che ha rappresentato la rinascita del Napoli. Dal fallimento all’Europa, l’ex capitano della squadra partenopea è sempre stato presente nella storia azzurra.
I provvedimenti delle Autorità come impattano su di lei e nella città in cui si trova?
“Attualmente mi trovo a Salerno e si rispettano si le disposizione del Governo che quelle del Presidente della Regione Vincenzo De Luca che, lo sappiamo tutti, sta attuando delle restrizioni più rigide per evitare complicazione maggiori. La città si sta comportando in maniera egregia. In questi gironi precedenti alla Pasqua ho visto un pelino di gente in più in strada, le persone non vogliono rinunciare al tradizionale pranzo di Pasqua, anche se la festeggeranno da soli a casa o al massimo in compagnia della propria famiglia con cui sono in quarantena. Devo essere sincero, qui a Salerno tutti si stanno comportando veramente molto bene”.
Il campionato ripartirà?
“Non ho alcun dubbio, sono certo che il campionato ripartirà. La Serie A ha chiesto un accelerata affinché il campionato riparta”.
Le società piccole come possono essere tutelate?
“La Lega e le società importanti devono fare qualcosa per aiutare le piccole squadre. La Federazione deve trovare il modo per dare un contributo importante a questi club. In questi giorni leggevo che solo nove società in Serie A sono in grado di organizzare un ritiro nel rispetto delle direttive e che garantisca gli alloggi per i calciatori. Riprendere in questo modo non permette a tutte le società di essere in regola. Credo che qualcosa si inventeranno per risolvere questo problema”.
Come si risolverà la questione relativa agli stipendi dei giocatori?
“La Juventus fa sempre da maestra, è partita in anticipo ed è riuscita a trovare l’accordo con i propri giocatori. Mi sembra di aver capito che i giocatori bianconeri abbiano fatto la rinuncia di due stipendi ma uno verrà decurtato in questa stagione e l’altro verrà decurtato nella prossima. Trovo giusto che i calciatori si decurtino lo stipendio, dato che le società stanno avendo diverse perdite a causa di questa pandemia”.
Come procedeva la stagione del Nola prima che si sospendesse il campionato a causa del Coronavirus?
“Il campionato stava andando benissimo, mi avevano chiesto una salvezza tranquilla spendendo meno dell’anno scorso e, ad 8 partite dalla fine, siamo a 4 punti dalla salvezza aritmetica. Il nostro è stato un campionato straordinario tenendo conto delle aspettative e sono molto contento del rendimento della squadra e di quanto fatto. Il Nola ha un’età media bassa e questo mi riempie di orgoglio, quando eserciti il mio lavoro e non si hanno tante disponibilità in qualche modo devi essere bravo a trovare giocatori giovani e che possano far bene. Diventa necessario individuare quei giocatori considerati di secondo livello ma che rendano al meglio nello scacchiere tattico”.
Riavvolgiamo il nastro: le due partite indimenticabili del Napoli pre e post fallimento, quali ricordi?
“Il ricordo più bello del Napoli pre De Laurentiis è un Napoli-Vicenza, una partita decisiva per non retrocedere ed al San Paolo vennero 70 mila spettatori. Vincemmo quella partita ed uscimmo dalla zona calda. Nel periodo di De Laurentiis ho giocato tante partite importanti ma quella indimenticabile è Genoa-Napoli del 10 giugno 2007: la promozione in Serie A. Quella partita la ricordo con grande piacere. Il gol più bello? Non ho fatti tanti gol, tuttavia quello che ricordo con più gioia è quello fatto contro il Chievo, l’unico realizzato in Serie A e segnato nell’ultima gara ufficiale che ho disputato con la maglia del Napoli”.