Tutto il mondo è in piena lotta per la pandemia Coronavirus, dove ci si augura quanto prima di trovare una soluzione per tornare alla vita di prima. Anche le radio provano anche grazie all’informazione, di essere presente per stare al fianco della gente e dei cittadini. Ilnapolionline.com ha intervistato la giornalista di Napoli News Magazine Sara Barone.
In un periodo dove non è semplice vista la pandemia Covid-19, la radio come riesce a districarsi in un momento non facile per l’Italia e non solo? ” Il principio più bello della radio è che essa non si ferma mai. Non c’è pandemia nella musica e nelle parole, anzi. Forse proprio in queste occasioni si erge ancor di più il valore della radio, capace di arrivare ovunque soltanto con la potenza del suono, della voce e di piccole e invisibili frequenze. Ecco, noi ci siamo. Ci siamo sempre, lavorando da casa, la voce non va in quarantena, così come la musica. Ci vediamo in videoconferenza per aggiornarci, ma anche solo per salutarci, perchè fermarsi è impossibile, perchè solo reagendo riusciamo a portare quella positività di cui tutti adesso abbiamo bisogno. Parlare sempre di tragedia non serve, e forse è questa la differenza con la televisione. In trasmissione parliamo spesso di attualità e dunque sarebbe impossibile non trattare argomenti negativi. Nella radio c’è di bello che la si ascolta soprattutto per distrarsi dal mondo circostante. Oltre alla radio mi occupo della carta stampata. Facciamo compagnia mentre si sta a casa, non è lo strumento migliore che possa esistere?”.
Come nasce la tua passione per la radio? “La mia passione potrei dire che è innata. Ho tantissimo da imparare, ma so anche che in realtà, soprattutto nella radio, ogni giorno è utile per dare un passo e per scoprire qualcosa di nuovo. Mi sono innamorata dello strumento “radio” quando, da piccola, mio padre faceva partire un disco e sapeva dirmi vita, morte e miracoli di chi lo aveva inciso, scritto, prodotto, cantato, suonato. Tutto, ogni retroscena della vita dell’autore. Sapeva tutto perchè, guarda caso, è stato uno speaker professionista per lungo tempo, da giovane. Lavoro che poi ha dovuto lasciare, suo malgrado, perchè nel mondo in cui tutto era mutato intorno a lui, è stato messo di fronte ad una scelta. Suo malgrado, perchè era bravo, lo chiamavano “il Barone volante” e lui volava coi suoi dischi. Quella passione l’ha trasmessa a me, che sin da bambina cercavo di prendere insegnamenti come un vaso sotto la pioggia”.
Tra oggi e domani saranno giorni importanti visto che saranno dedicati alla Pasqua e alla Pasquetta. Cosa ti senti di dire ai cittadini che non si potranno muovere da casa? “Niente di molto diverso da quello che si dovrebbe dire in una normale Pasqua a cui siamo abituati. Di viverla con tutta la serenità che questa festività richiede e vuole che portiamo nel nostro cuore. Non è una Pasqua diversa dalle altre. Magari c’è chi voleva andar fuori e non può farlo, ma è un’occasione per imparare qualcosa di nuovo, magari per cucinare insieme ai propri figli, o magari anche da soli. Io non ho figli con cui condividere la passione per la cucina, ma sono giorni che impasto, tra tortano, casatiello e pastiere. Lo faccio per gli altri, perchè fortunatamente abito in un parco e, da lontano, sarà bello scambiarsi qualche dono. E non dimentichiamoci che, fuori dai supermercati, c’è tanta gente che non può permettersi neanche un uovo di cioccolato. Non dimentichiamoci della loro Pasqua. Donare qualcosa sarà solo un gesto che ci riempirà la Pasqua di gioia”.
Oltre alla radio scrivi anche per Napoli News Magazine, come state trattando una tematica così seria come il Coronavirus? ” Tempi di crisi mondiale, tempi di pandemia, tempi di situazioni spiacevoli in ogni parte del Mondo. Tempo, purtroppo, delle fake news che girano senza alcuna sosta. Che sia il Roma o un altro quotidiano locale e nazionale, scopo del giornale e di noi giornalisti è molto semplice: riportare la verità. Non è semplice, siamo chiusi in casa e le notizie false viaggiano più veloci della luce. Ma noi dobbiamo fare il nostro. Ogni giornalista, nel proprio piccolo, deve sapere riportare fedelmente quelle che sono le novià reali, le dichiarazioni reali, deve essere lo specchio di ciò che sta accadendo, non il riflesso di ciò che le persone vogliono sentirsi dire. Credimi, è più facile cascare nelle menzogne che credere nella realtà dei fatti. Un lavoro duro, di questi tempi ancor di più, ma siamo pur sempre anche la voce di un popolo che usa la stampa anche come strumento personale non solo per informarsi, ma anche per informare. Un compito difficile, ma forse oggi ancor più bello”.
Intervista a cura di Alessandro Sacco
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