SERIE B FEMMINILE – L. Carlino (pres. Napoli): “Il futuro? Prima vinciamo la guerra e poi la serie A”

Il presidente del Napoli femminile pensa prima al virus, ma non molla il sogno della serie A

In questo momento dove tutto il mondo sta lottando la battaglia più difficile, la pandemia da Coronavirus, il calcio cerca di trovare il modo di ripartire, ovviamente salvaguardando la salute degli atleti ma non solo. Il presidente del Napoli femminile Lello Carlino attraverso il sito contropiedeazzurro.com è stato intervistato sul calcio giocato ma non solo nella giornata di ieri.

Buongiorno presidente Carlino. In questa situazione la sua squadra rischia di essere fortemente penalizzata, qual è la soluzione da adottare per il campionato di Serie B femminile?  “Accontentare tutti è molto difficile. Diciamo che va data priorità a chi è avanti. Noi meritiamo la promozione. Certo, sono uno sportivo e vorrei ottenerla sul campo, ma sarebbe assurdo se non venissimo promossi. Ci sono tante soluzioni per concludere la stagione, come ad esempio posticipare l’inizio del prossimo campionato in modo da poter concludere questo quanto ci sarà la possibilità”.

Quante possibilità ci sono di tornare a giocare? “Concretamente poche. Molte squadre hanno sciolto le righe e le giocatrici straniere sono tornate nei loro Paesi. Le ragazze sono fuori forma a causa dello stop degli allenamenti, dunque il campionato sarebbe in parte falsato. A maggio e giugno dubito che il Coronavirus sarà debellato, dunque sarebbe anche pericoloso tornare a giocare. Va trovata una soluzione ragionata nel rispetto della salute delle giocatrici e nel rispetto delle società che hanno investito tanto e sono avanti in classifica”.

Come si regolerà il calcio femminile con il taglio degli stipendi? “C’è stata una riunione il 7 aprile in cui non è stato deciso nulla dal punto di vista sportivo ma a quanto pare sembra che le ragazze possano accedere al fondo per i lavoratori del settore sportivo messo a disposizione dal governo. Molti imprenditori sono in difficoltà. Bisogna ricordare che le società di calcio femminile vivono di passione e azionato popolare diffuso. Noi, nonostante la situazione, siamo riusciti comunque a pagare il 50% dello stipendio alle nostre ragazze, ma senza una mano dello Stato non potremmo farlo nei prossimi mesi. L’anno prossimo molte squadre difficilmente riusciranno ad iscriversi ai campionati. Nonostante la passione sportiva, la mancanza di fondi non consentirà a molte squadre di andare avanti”.

Quali sono i progetti futuri che ha in mente per la sua squadra? “Ad oggi è difficile parlare di futuro. C’è incertezza dal punto di vista imprenditoriale, figuriamoci dal punto di vista sportivo. Abbiamo costruito una squadra per essere promossi e portare Napoli in Serie A, dove merita di stare. Per ora dobbiamo aspettare solo di vincere la guerra contro questo virus. Prima di questa situazione avevo un accordo per tornare a giocare a Napoli, allo stadio “Caduti di Brema”, che ci avrebbe permesso anche di poter ospitare più spettatori. Mancavano piccole formalità, ma ora la situazione è ferma. Il sogno resta sempre quello di tornare a giocare al Collana”.

A che punto è il calcio femminile in Italia? “Grazie a Sky che ha trasmesso le partite della Nazionale e della Serie A, il calcio femminile ha avuto un vero e proprio boom. Finalmente si era intravisto uno spiraglio per maggiori investimenti nel settore. Purtroppo questo momento positivo è stato interrotto dal Coronavirus, speriamo che, una volta vinta questa guerra, il calcio femminile riparta da dove si è fermato e continui la sua ascesa”.

La Redazione

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