Tiziano Pieri punta sulla sicurezza. Di tutti e dunque anche degli arbitri. «Chi pensa di abolire il VAR in nome della sicurezza fa un errore di valutazione». Lo dice fra uno staff meeting e una video conference con gli agenti della società per la quale lavora, ovviamente da remoto.
Pieri, errore di valutazione. E’ stato il presidente dell’AIA, Nicchi, a dire che gli arbitri nel VOR sarebbero a rischio.
«Non è difficile spostarsi ad un metro e mezzo uno dall’altro nel VOR (Video Operation Room). VAR, AVAR e tecnici sarebbero al sicuro. In campo, invece, è tutt’altra cosa: il calcio è sport di contatto e per un arbitro tenersi a distanza sarebbe complicato. Esempio: magari si corre all’indietro e non ci si accorge di avere alle spalle un giocatore, si cade a terra e…».
Dunque?
«Dunque bisogna ripartire quando la salute sarà garantita per tutti, giocatori e arbitri, ma anche allenatori, massaggiatori, medici. Nessuno deve rischiare. Anche perché c’è un problema». Prego. «Già prima dello stop, chi ha diretto in una zona rossa è finito in quarantena (il riferimento è a Doveri, che ha diretto Milan-Genoa il giorno dopo che la Lombardia era divenuta zona rossa). Se per ogni gara bisogna fare la quarantena, quanti arbitri e assistenti servirebbero?». Fonte: CdS