La pandemia Coronavirus sta condizionando e non poco la vita dei cittadini, tra contagi e purtroppo i decessi, si è in un momento non semplice. Il calcio cerca di dare il suo contributo attraverso messaggi e la solidarietà, in attesa di tornare all’attività agonistica quanto prima. Di questo ma anche sul momento del Nola, ilnapolionline.com ha intervistato il dirigente del club campano Francesco Montervino.
Tra non molto arriveranno le feste della Pasqua e della Pasquetta, purtroppo non si potranno festeggiare con amici e parenti. Cosa ti senti di dire attraverso il nostro giornale web? “Ti devo dire che io sono nativo di Taranto e da noi è una festa molto sentita, più del Natale, perciò farà un certo effetto non poterla festeggiare insieme ai nostri cari. Quello che mi sento di dire è di fare tutti un grosso sacrificio, rispettiamo le regole e ne usciremo nel migliore dei modi quanto prima. Questa grave pandemia verrà purtroppo ricordata per i prossimi 50 anni nei libri di storia come di un evento che ha cambiato per sempre l’Italia ma non solo”.
I calciatori, attraverso la raccolta fondi, stanno mandando segnali di beneficienza. Alcuni presidenti invece ancora polemizzano. Perché si arriva a tutto questo? “I calciatori da sempre hanno dato segnali di enorme sensibilità nei momenti più difficili del nostro paese, non sono sorpreso. Sui presidenti dico che ci sono alcuni che stanno dando il loro contributo, altri purtroppo che non hanno capito il reale problema che ha colpito il paese. Io dico però in generale, che nonostante si sia partito con colpevole ritardo, io avrei bloccato tutto sin da subito, la situazione in Italia è meno drammatica. Le strutture sanitarie, mancano sempre i fondi economici dallo Stato, si stanno facendo in quattro per salvare le vite umane ed è davvero un ottimo segnale. Mi auguro che quanto prima si torni alla normalità, ma serve fare un ultimo sforzo”.
Prima di questa sosta forzata come giudichi il campionato del Nola nel campionato Dilettanti. Soddisfatto o si può fare di più? “Ti dico sinceramente che siamo più che soddisfatti, perché ad inizio stagione molti pensavano che dovevamo lottare per non retrocedere fino all’ultima giornata. Dopo un inizio non semplice, con il tempo la squadra ha acquisito fiducia nei propri mezzi fino ad ottenere un ottimo bottino di punti, miglior attacco e positivo anche il rendimento della difesa. Abbiamo raggiunto in anticipo la salvezza, peccato solo che prima della sosta la sconfitta contro il Palermo. Devo essere onesto fu un k.o. più che meritato, i rosanero si sono dimostrati in quella circostanza più forte di noi, conquistando un successo direi legittimo”.
Ti vorrei chiedere della stagione del calcio campano in generale. C’è da essere soddisfatti a tuo avviso, o potevano alcune compagini fare di più? “Bisogna fare un distinguo, in serie B le tre compagini campane si stanno ben comportando. Il Benevento sta veleggiando verso la serie A, mentre la Salernitana ha tutto per conquistarla attraverso i play-off. Bene anche la Juve Stabia, mentre in serie C a mio avviso alcune non bene. In generale c’è da essere contenti del rendimento di Cavese e Paganese, a mio avviso qualcosina in più invece potevano fare Avellino e Casertana. In linea generale le gestioni societarie, possono fare di più, penso anche allo stesso Nola, quindi tracciando la linea, bene ma non benissimo”.
Infine sul Napoli ti vorrei chiedere di Diego Demme. Con le debite proporzioni, il tedesco ex Lipsia pensi che si avvicina a livello di importanza a Ciccio Romano degli anni ‘80? “Come hai detto tu, sono due giocatori completamente diversi, Romano a mio avviso aveva molta più tecnica, senza nulla togliere al tedesco. Su Demme però mi sento di dire una cosa, mi ha colpito per la sua intelligenza tattica, è riuscito a sorprendere tutti per il modo con il quale si sia inserito in breve tempo negli schemi di Gattuso. E’ un calciatore con un buon potenziale e quindi ha ampi margini di crescita”.
Intervista a cura di Alessandro Sacco
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