In un momento dove la pandemia Coronavirus ha preso il sopravvento in Italia, ma non solo, si cerca di tornare lentamente alla normalità, calcio compreso. Anche la vicenda tagli stipendi è all’ordine del giorno e non di facile soluzioni. Di questo ma non solo ilnapolionline.com ne ha parlato in un’intervista all’avvocato di diritto sportivo Sara Messina.
Da esperto di diritto sportivo ti vorrei chiedere secondo te come andrà a finire la storia del tagli stipendi? “Quella
Da avvocato ti vorrei chiedere come passi le giornate in casa in un momento di piena pandemia? “Nonostante i Tribunali siano chiusi per la maggior parte delle attività il lavoro va avanti ed anzi è senza dubbio un buon modo per concentrarsi passare le giornate. Sono abituata a lavorare in modalità smart working, riesco ad adattarmi bene. Mi tengo aggiornata su quello che accade soprattutto a livello di diritto sportivo. Poi come tutti gli italiani in questo momento mi dedico alla cucina e ad un po’ di attività fisica, rigorosamente in casa”.
Il nostro giornale web si occupa di calcio femminile e da un paio di anni c’è stata una crescita, compreso stadi pieni. Cosa ne pensi in merito? “Il calcio femminile sta crescendo e mi auguro che questo momento non pesi troppo sul suo sviluppo. Già la scorsa stagione i risultati erano buoni, ma il mondiale e l’ottimo risultato raggiunto dalla ragazze sono stati determinanti per un costante interesse. C’è più entusiasmo, più seguito. Mancano però investimenti concreti e importanti da parte degli sponsor.
La strada è ancora lunga, ma Club e Federazioni stanno lavorando per creare un sistema solido e che possa sostenersi”.
Tu vivi in Lombardia, precisamente a Como, come vive la città la situazione di pandemia Coronavirus? “La Lombardia è purtroppo la Regione più colpita da questo maledetto virus, anche la mia Città, Como, sta soffrendo. Da quello che leggo sui giornali la maggior parte della gente osserva le disposizioni ed esce solo per estrema necessità. Un grazie a chi sta lavorando in questo momento in prima linea come medici, infermieri, volontari ed il personale di supermercati, negozi i e farmacie. La speranza è di poterne uscire presto e tornare a poco a poco alla normalità”.
Intervista a cura di Alessandro Sacco
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