I venti rappresentanti dei club si sono confrontati in video-conferenza. La B studia il taglio degli stipendi.
Stirpe: «In caso di stop al campionato, pagheremo i giocatori solo fino al 7 marzo» Balata: «Ancora una volta l’intera assemblea ha confermato l’unità di vedute».
L’ecosistema della Serie B è decisamente in pericolo. Il Coronavirus rischia di soffocarlo, schiacciando soprattutto le realtà più piccole. Che, prima della pandemia, già camminavano sul filo in un equilibrio precario. La sospensione dell’attività agonistica ha azzerato gli incassi da botteghino. Mettendo in crisi alcuni accordi commerciali e congelando, per ora, i 5 milioni che dovrebbero arrivare dai diritti televisivi. È una catastrofe economica mai vista nella serie cadetta.
ASSEMBLEA
Il presidente di Lega, Mauro Balata, ha ricevuto dalle sue società un ampio e unanime mandato per affrontare la crisi Il numero uno della Serie B nelle scorse settimane aveva parlato di un “Piano Marshall” e di fondi straordinari per i club, da reperire in seno alle autorità governative e alla Federcalcio. La Figc, però, non aveva apprezzato quelle che secondo Gravina erano «rivendicazioni domestiche e di parte».
In Serie B tutti cercano di fare fronte comune, ma anche ieri il confronto tra i presidenti di club è stato lungo e animato. I venti rappresentanti si sono riuniti alle ore 18.30 in una video-conferenza conclusa in tarda serata, che doveva servire a concludere i ragionamenti avviati lunedì e che, invece, ha rimandato i verdetti di qualche ora. A conclusione dei lavori Balata ha dichiarato: «Ancora una volta l’Assemblea ha confermato l’unità di vedute e la coerenza di comportamenti che ci vengono riconosciuti da tutti. Abbiamo deliberato anche una donazione a favore della protezione civile e la distribuzione di materiale sanitario». Fonte: CdS