Marcello Nicchi: «Ripartire senza Var? Potrebbe essere una delle cose che ci costringono a dover fare. Per il Var in alcuni casi si usano ambienti angusti, in furgoni, dove l’arbitro Var dovrebbe andare in uno spazio di due metri quadri, con operatori che lavorano vicini senza distanze di sicurezze». Il presidente dell’Aia ha grosse perplessità. «Se non si dovesse ripartire con il Var sarebbe perché siamo alle prese con un’emergenza sanitaria. Sono deluso, il problema arbitrale è passato in secondo piano», dice. Impossibile accelerare l’entrata in vigore della Var Room a Coverciano perché il centro viene utilizzato per il ricovero dei pazienti positivi al Covid-19 che alla data delle dimissioni risultino autonomi, clinicamente guariti, ma ancora positivi al tampone e impossibilitati a risiedere presso la propria abitazione. Nicchi è un fiume in piena. «Prima di passare ad una fase due bisognerà preoccuparsi anche di loro. Non possiamo mandare gli arbitri allo sbaraglio se non ci sono le condizioni per una ripartenza». Fonte: Il Mattino