UEFA: A 11 anni dalla nascita del FFP servono cambiamenti

LE MISURE

Restano confermati, almeno per il momento, le sanzioni inizialmente introdotte dai vertici Uefa già nel 2009: warning (avvertimento), richiamo; multa; decurtazione di punti; congelamento introiti derivanti dai tornei Uefa (Champions ed Europa League); divieto di iscrizione di nuovi giocatori alle competizioni europee; limitazioni al numero dei tesserati e stringenti paletti finanziari; squalifica o esclusione da futuri tornei e, infine, nei casi più gravi, la revoca di titoli o premi.


LA STORIA

A undici anni dalla sua nascita (ideato dall’allora presidente dell’Uefa, Michel Platini), e nonostante le problematiche create dalla contingente epidemia, il Fair play finanziario conferma le sue finalità: concorrere a una crescita sostenibile del sistema europeo e supportare le nuove proprietà interessate al prodotto calcio (spesso obbligate a ristrutturare pesanti situazioni debitorie).


GLI SVILUPPI

Nuovi sviluppi del Fair play finanziario, ai tempi dell’emergenza Coronavirus, sono attesi nei prossimi meeting ufficiali, quando sarà illustrato il nuovo sistema di controlli per l’intero periodo che obbligherà l’Europa a dover “convivere” con il contagio, anche quando la diffusione del Covid-19 sarà vicina allo zero. Fonte: CdS

Uefa
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