Marco Baroni ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio Punto Nuovo durante la trasmissione Punto Nuovo Sport Show: “Come dimenticare quel gol contro la Lazio, fu una gioia infinita. C’era molta tensione, c’era una partita da vincere sentivamo tanta pressione. A Napoli eravamo un gruppo sano, un bel gruppo. Diego? Mi chiamava “cabezon” perché avevo un particolare stacco di testa che fu sfruttato al meglio. Di Diego posso confessare che in allenamento era magico, al mio arrivo a Napoli per una settimana facevo fatica ad allenarmi perché continuavo a guardare lui, catalizzava lo sguardo, l’attenzione. Tutto ciò che faceva era qualcosa di divino”.