Sono oltre 200 i milioni di euro provenienti da club e giocatori della Serie A ad essere finiti nelle tasche degli agenti nel 2019. Cifra assolutamente elevatissima che è stata comunicata dalla Figc. In totale le venti società di Serie A hanno speso 187,8 milioni di euro in commissioni. Gli agenti, però, incassano anche dai giocatori e lo scorso anno hanno ricevuto dai tesserati circa 13,7 milioni di euro. Una serie di dati che non sfuggono nemmeno all’occhio di Claudio Pasqualin storico procuratore italiano ed ex presidente anche dell’associazione procuratori italiani.
Queste cifre così alte la stupiscono?
«Assolutamente no, perché il mercato oramai è in continua evoluzione e i prezzi salgono per tutti, non solo per i cartellini dei giocatori».
Ma non le sembra che siano delle spese troppo eccessive?
«Si tratta del frutto di un’evoluzione costante della figura dell’agente sportivo che io ora preferisco chiamare broker».
Perché?
«Prima l’agente o procuratore era quello che curava gli interessi del calciatore per fargli ottenere il migliore contratto possibile».
E ora?
«È cambiato tutto: ora gli agenti prendono percentuali altissime dai club, per i quali curano gli interessi come se fossero loro i clienti».
Si spieghi.
«I mediatori vengono pagati da tutti. Diventano broker, non più agenti, e pertanto prendono percentuali e commissioni sia dal calciatore che dalla società. È sicuramente vero che anche in passato il procuratore cercava di farsi pagare dalla società nonostante non fosse previsto dal regolamento, ma ora questa cosa è diventata la prassi».
D’altra parte le cifre pubblicate dalla Figc parlano di un netto squilibrio tra le commissioni pagate dalle società e quelle pagate dai calciatori…
«Infatti si leggono cifre esorbitanti, ma sono oramai la prassi. Prendiamo i giocatori in scadenza di contratto: grazie all’intervento del mediatore di turno che segue tutta l’operazione, i club finiscono per pagare il cartellino al suo agente».
Per questo la Juventus che ha preso tanti giocatori a parametro zero è la prima in cima alla lista delle società di serie A per commissioni pagate agli agenti (44 milioni di euro)?
«Esattamente, perché oggi è sbagliato parlare di “parametro zero“. I calciatori si pagano eccome. Solo che la gran parte della spesa finisce nelle tasche del mediatore di turno».
Che differenza c’è tra mediatore e agente?
«In molti casi quasi nessuna. Perché molti mediatori, come nel caso di Mino Raiola, hanno anche il mandato di procura da parte dei calciatori e quindi fanno tutto da soli».
Diversamente?
«Il mediatore sa che a una determinata società serve un tipo di giocatore, si fa pagare un mandato per andarlo a trovare e lo porta».
E il direttore sportivo?
«Siamo in presenza della quasi totale abdicazione del ruolo del ds. Oggi non fanno più quello che era la loro principale attività, ma si limitano a scegliere il broker. E infatti non è un caso che molte società prendano giocatori di un solo agente o mediatore».
E l’associazione procuratori osserva e basta?
«Non ha potere. Il potere è in mano a pochi che però non intervengono. Ecco perché se dovesse passare l’idea della Fifa di un calciomercato aperto fino a dicembre, ci sarà lo strapotere di queste figure di mediatori e le loro commissioni lieviteranno ancora». Fonte: Il Mattino