El Kaddouri: “Vicinissimo all’Italia, è un Paese e un popolo meraviglioso”

L’ex Napoli, ma anche Brescia, Empoli, Torino, Sudtirol (e attualmente al PAOK) El Kaddouri ha rilasciato alcune dichiarazioni sul momento di emergenza. Ecco le sue dichiarazioni: 

Mia moglie e i bambini sono in Italia, sono a Brescia. Sono tornati in Italia per dieci giorni prima che scoppiasse il virus e alla fine sono dovuti restare lì. E’ dura, sono preoccupato e spero ogni giorno che tutto possa risolversi. In Grecia la situazione è simile sotto il punto di vista delle restrizioni. Ci sono pochi casi ma hanno subito chiuso tutto, non vogliono rischiare”.


Come stai vivendo la quarantena? “Sono tre settimane che non ci alleniamo, il 13 marzo abbiamo fatto l’ultimo allenamento. Dovremmo riprendere il 13 aprile ma non credo che si riprenderà. Il campionato è fermo, si sente che potremmo ripartire a fine maggio ma al momento è tutto bloccato”.

In Italia si parla di taglio degli stipendi ai calciatori, in Grecia cosa succede? Non ci hanno detto ancora nulla. Aspettiamo per capire cosa succede. E’ giusto che i club vogliano cautelarsi. Quando si ferma il calcio e ci sono poche entrate, è difficile. Già quando siamo infortunati continuano a pagarci e credo sia giusto e dovuto uno sforzo da parte dei calciatori in un momento così difficile”.

Stavi per approdare al Parma l’anno scorso e non se n’è fatto più nulla. Hai ancora un anno di contratto con il PAOK: vorresti tornare in Italia? L’Italia è un Paese importante per me, è una parte del mio cuore. Ci sono stato 9 anni, mi manca non essere lì. In Grecia si sta da Dio, Salonicco è bellissima, le persone sono fantastiche ma l’Italia è l’Italia. Mi manca tutto, non solo il calcio. Non so cosa succederà ma in questa situazione pericolosa e di stop non sto pensando al calcio. Parleremo con la società per considerare le varie ipotesi”.

Il Napoli non è andato benissimo in campionato, molto meglio in Champions League? Hai seguito la tua ex squadra? Ultimamente si è ripreso. Ha fatto male all’inizio, sono successe tante cose strane: i ritiri, i giocatori che non volevano andare, non sono cose facili da superare. Hanno sbagliato un po’ e ha avuto ripiegamenti sul gruppo. Puoi avere i giocatori migliori ma se non c’è unità di intenti e tranquillità non arrivano i risultati. Per due o tre mesi i calciatori non erano sereni e si è visto, avevano società e tifosi contro e non è facile scendere in campo. Le ultime partite, però, sono andate benissimo. Spero che possano migliorare se riprende il campionato per prenotarsi un posto in Champions League”.

Torino e Brescia lottano per la retrocessione, cosa ne pensi? Dal Brescia un po’ me lo aspettavo. All’inizio hanno fatto abbastanza bene e ho pensato che potessero fare qualcosa in più. Il problema è che continuano a cambiare allenatore. Con Corini giocavano benissimo, è stato sbagliato esonerarlo, poi hanno continuato a cambiare ed è difficile trovare continuità. Speriamo possano andare bene, tifo sempre per loro. Sono legatissimo alla città, mia moglie è di lì e sono particolarmente affezionato”.


Torino? “Non me lo sarei mai aspettato, è una vera sorpresa. Con i calciatori che ha dovrebbe stare nelle prime dieci posizioni. Dopo la pesante sconfitta con l’Atalanta e da lì poi è difficile tornare a prendere confidenza. Ma il Toro non può essere in quella posizione”.

Sei legato a Brescia e all’Italia, che messaggio vuoi mandare al Paese? Sono vicinissimo all’Italia. Dopo il Marocco e il Belgio è il mio terzo Paese. I miei figli sono italiani, mia moglie è italiana e seguo da qua ogni novità. Spero che finirà presto questo incubo e in questo momento vedo gli italiani molto solidali tra loro. In altri Paesi sono tutti in giro mentre in Italia stanno facendo bene. Spero con tutto il mio cuore che finisca presto perché è un Paese e un popolo meraviglioso”.

El Kaddouri
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