Nicchi (Pres. Aia): «Servono garanzie per tutti. Anche per noi». Sono passati venti giorni dall’ultima partita di serie A. Si legge sul CdS che l’ultimo arbitro a scendere in campo, in un clima surreale, già pieno di allarme e paure, è stato Manganiello, al Mapei Stadium per Sassuolo-Brescia di lunedì 9 marzo. Fermi i campionati, fermi anche gli arbitri a disposizione di Nicola Rizzoli, alla professionalità di ognuno affidato il mantenimento del proprio stato fisico (il prof. Castagna, preparatore dei direttori di gara di vertice, ha dato loro una guida da seguire in questi giorni). Ieri Nicchi, il presidente del’Aia, ha parlato del momento di grande incertezza e attesa: «Io credo che prima di parlare di sensazioni e prospettive a breve o lungo termine bisogna guardare al presente e alla battaglia che stiamo combattendo contro il Coronavirus. Gli arbitri sono persone di regole, come sempre rispetteremo le disposizioni governative e della Federazione. Nella drammaticità del momento continuiamo a lavorare sulla ripartenza, ma il quando non dipende da noi».