In Bundesliga otto società hanno accettato l’autoriduzione

Il calcio tedesco non ha perso tempo per trovare concrete forme di solidarietà contro le ricadute economiche e sociali della pandemia, che continua a diffondersi anche in Germania (53.340 contagi e 366 decessi fino a ieri). Tuttavia, la sospensione dei campionati dopo l’8 marzo (25ª giornata della Bundesliga) e l’incertezza sulla data della ripresa rischiano contraccolpi irreparabili. Martedì torna a riunirsi l’assemblea di Lega. Tagli di stipendio dei club, donazioni di gruppo, elargizioni di singoli formano un mosaico di generosità e previdenza, ma non una rete di sicurezza. Ieri, il capitano borussiano Marco Reus, a titolo personale, ha donato mezzo milione di euro per sostenere piccoli fornitori della società a Dortmund. Finora, l’autoriduzione degli ingaggi dei

giocatori e degli stipendi dirigenziali è stata annunciata da 8 club (Bayern, Borussia Dortmund, Borussia Mönchengladbach, Schalke, Colonia, Union Berlino, Magonza, Werder Brema). Il provvedimento è in discussione con prospettive positive a Lipsia, Leverkusen, Wolfsburg, Hertha Berlino, Eintracht Francoforte, Fortuna Düsseldorf. Manca poco più di una settimana, all’inizio del primo mese di stop dell’attività agonistica, con conseguente rarefazione delle risorse sociali. Il taglio delle paghe non basta lontanamente a compensare il gettito mancante per biglietteria, diritti tv e pubblicità. Se non sarà completato il calendario, si prevedono perdite per 750 milioni di euro e il collasso di una mezza dozzina di club.  Fonte: CdS

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