MILANO – Non rientra nelle priorità, ma la modifica della Legge Melandri è compresa nelle richieste che la Serie A ha rivolto al Governo. Si parte da un dato di fatto: i club della massima categoria “vivono” sui proventi dei diritti tv. La quota della torta complessiva che ciascuna società incassa copre gran parte del fatturato. Ragion per cui, ad ogni triennio, si lavora per cercare di alzare il valore del nostro campionato. La realtà nel nostro mercato, però, racconta che c’è un unico vero competitor. O meglio c’è un solo broadcaster, ovviamente Sky, in grado di investire certe cifre. Gli altri, vedi Dazn, devono accontentarsi di una fetta minore. E’ vero che, in vista del 2021-24, c’è la variabile ott, vale a dire chi trasmette contenuti attraverso internet, ma ancora non è chiaro che cosa possa garantire quel tipo di settore. Per essere chiari, Amazon, ad esempio, che la Serie A punta a coinvolgere, che piani ha per l’Italia? Al momento, evidentemente, è ancora presto per saperlo. Fonte: CdS