Queste sono settimane davvero delicate per tutto il mondo a causa della pandemia del Coronavirus che sta mettendo in ginocchio i cittadini e gli sportivi. La soluzione a questa grave situazione a breve termine è difficile da trovare, però si cercano soluzioni, compreso il mondo del calcio. Ilnapolionline.com ha intervistato il giornalista del Corriere dello Sport Furio Fedele.
Tu vivi a Milano e sappiamo perfettamente la situazione del Covid-19. In generale vorrei da parte tua una personale opinione. “Intanto vorrei dire che mi sembra eccessivo parlare di ospedali al collasso, ma è chiaro che purtroppo il dato drammatico sono i morti che qui in Lombardia piangiamo tutti i giorni. L’auspicio di tutti è che si possa uscirne quanto prima da questa grave situazione. Se si dovesse allungare lo stop di tutto il paese sarebbe come avere una macchina senza benzina e con le ruote sgonfie”.
In tanti anni si sono vissute tanti casi gravi, ma questa pandemia ha messo in ginocchio il mondo intero. Tu cosa ne pensi in merito? “Come hai detto tu di episodi gravi ce sono stati tanti: la peste, il colera e il terremoto, tutti grandi tragedie, ma questa del Covid-19 sta colpendo il mondo intero. Il Coronavirus è un nemico invisibile, dove al momento non c’è una cura e un rimedio a medo lungo termine. L’unica cosa da fare è in questi momenti è rispettare le regole, le distanze tra una persona e l’altra, perché prima ne usciamo e meglio è. Abbiamo visto che anche Boris Johnson e Donald Trump avevano ironizzato sul Covid-19, mentre ora stanno toccando con mano che è molto grave. Quindi siamo tutti uniti e troveremo definitivamente una soluzione anche a questo problema”.
In queste settimane c’è stato il classico rimbalzo di responsabilità nel mondo del calcio. Secondo te chi ha la percentuale più alta di colpe? “Si sa che in questi momenti ognuno cerca di tirare acqua al proprio mulino, ma credo che ora ci sono da trovare soluzioni e non polemizzare. E’ chiaro che il calcio si doveva fermare quasi subito ai primi contagi, ma purtroppo non è stato così e si cerca di porre rimedio. Non c’è a mio avviso un colpevole in particolare, ma una serie di responsabilità e che a bocce ferme si traccerà una linea a livello generale”.
Infine in queste settimane molte le riunioni in call-conference in Lega e Federcalcio con le ipotetiche date di ripresa. A sensazione quando potrebbe ritornare il calcio giocato? “A mio avviso è troppo presto per ipotizzare date per il ritorno al calcio giocato. Siamo in piena pandemia da Cornavirus, ma penso che dopo Pasqua si potranno avere le idee più chiare. Si capirà se le squadre potranno tornare ad allenarsi e quindi fissare le eventuali date al ritorno al calcio giocato, oppure il contrario. Non ci resta che aspettare e di conseguenza navigare a vista in attesa di indicazioni dei medici e del Governo”.
Intervista a cura di Alessandro Sacco
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