«Il coronavirus rappresenta una minaccia esistenziale per i club di calcio europei», ha scritto, secondo la stampa inglese, il presidente della Juventus e dell’Eca (European Club Association) Andrea Agnelli in una lettera agli altri membri dell’associazione. «Siamo tutti dirigenti responsabili del benessere e della sostenibilità dei club che gestiamo e che devono affrontare una vera minaccia esistenziale. Dato che il calcio è ormai fermo, lo sono anche i nostri flussi di entrate da cui dipendiamo per pagare i nostri giocatori, il personale e altri costi operativi. Nessuno è immune e il tempismo è essenziale. Mettere fine alle nostre preoccupazioni sarà la più grande sfida che il nostro gioco e il sistema calcio abbiano mai affrontato».
E sull’argomento è tornato anche il presidente della Figc Gravina. «Il taglio degli stipendi ai calciatori? La difficoltà di far fronte a determinati impegni è evidente. Talmente chiara che nessuno può far finta di non guardarla, di non porsi il tema del costo del lavoro. Lo faremo senza mortificare nessuno. Lo dobbiamo fare ricorrendo a soluzioni e ipotesi di sospensione e riduzione. È un tema che si sta già affrontando», ha detto a Radio Sportiva.
Sull’argomento è intervenuto anche il presidente del Coni, Giovanni Malagò. «Magari levare il 30 per cento a un giocatore che guadagna 10 milioni netti è un conto, levarli a un professionista di Serie B o Lega Pro è una cosa diversa. Forse è giusto che chi ha maggiori possibilità cerchi di aiutare, sta già accadendo», ha detto a Radio 24.
Intanto la Figc ha studiato un piano per fronteggiare la crisi da sottoporre al Governo: il ragionamento prevede tutti gli scenari, da quello auspicato della ripresa dei campionati al più negativo della sospensione definitiva dei tornei. «Se crolla la base crolla tutto il sistema calcio – ha detto il presidente della Figc Gravina a Radio Sportiva-. Io mi preoccupo di tutto il calcio senza occhi di riguardo. Il fondo salva calcio di cui ho parlato terrà conto di tutte le esigenze». Il calcio italiano spera di poter tornare in campo, appena ci saranno le condizioni, solo così si limiterebbe il danno economico. «L’obiettivo primario è riprendere la stagione», ha ribadito il presidente Figc.
Il Mattino