Su Radio Punto Nuovo, è intervenuto Roberto Perrone, Corriere dello Sport:
“Il problema del calcio è un problema di tutti noi, non si sa quando si uscirà da questa cosa. Il calcio programma delle date, che risultano essere tutte relative: si da per scontato che a giugno, luglio, saremo fuori, ma come? Non lo sappiamo. E’ peggio di una guerra, perché quest’ultima ad un certo punto hanno un armistizio, il Coronavirus non finirà da un giorno all’altro. Capisco che ci sia la necessità di programmare, salvare la stagione, i campionati e le coppe, ma nessuno di quelli che discute sa con certezza quando potrà tornare a fare ciò che facevamo prima. Battaglia legale? Non c’è ancora, siamo nella fase in cui tutti stiamo perdendo qualcosa. Nel mio piccolo anch’io ho subito dei danni, è chiaro che la Serie A subisce dei danni, Sky subisce dei danni perché non ci sono più partite, coppe, le inserzioni pubblicitarie non hanno più il valore di prima. Tutte le parti in causa dovranno fare sacrifici: calciatori, Sky, Serie A, Federazione. Il calcio può sopravvivere, ridimensionandosi, ma molti settori saranno in difficoltà: sono preoccupato per quelli”.