L’ ex Albiol dalla Spagna: “Dobbiamo restare uniti e andare avanti mano nella mano”

La vita di Albiol, come quella di miliardi di altre persone nel mondo, in questo momento è sospesa, bloccata, “quedata en casa” come dicono a Puçol, spicchio azzurro della Comunità autonoma Valenciana di 19mila abitanti sospeso tra Valencia e Vila-real, dove si respira aria di mare e d’estate si contano i turisti.

«Di questi tempi, però, è un deserto». Certo, sì, le scene sono identiche un po’ ovunque: poche anime in giro se non gli angeli travestiti da medici e infermieri, le forze dell’ordine, l’irriducibile popolo delle attività essenziali e l’esercito dei supermarket.

«Sì, puoi andare a fare la spesa, ma personalmente non sono mai uscito. Mai in tre settimane». Giusto un po’ d’aria in giardino e poi gli allenamenti individuali studiati dal preparatore del Villarreal, la sua nuova squadra dopo sei anni e sei stagioni con il Napoli. Allan lo chiamava el Patron sia per celebrarne il carisma, sia per scherzare un po’ sull’onda della serie televisiva dedicata a Pablo Escobar; e tutti oggi lo ricordano come un grandissimo difensore. Uno dei migliori. Uno dei più rimpianti. Fonte: CdS

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