Mentre in questo momento si cerca di combattere la pandemia Coronavirus dove ci si augura che tutto possa finire quanto prima, il mondo dello sport si mobilita per dare il suo contributo. Anche la Rai è vicino alle persone in grande difficoltà, come ha confermato nell’intervista il collega Marco Lollobrigida.
Il mondo del calcio in questo momenti propone diverse ipotesi per il ritorno al campo. Quale secondo te vedi più vicina alla realtà? “Difficile dirsi adesso. Se l’epidemia non si arrestasse il campionato sarebbe da considerarsi chiuso, secondo me. Altrimenti non mi spiace l’idea dei play off e play out. Sarebbe avvincente come possibilità. Una novità in un momento difficile. Uno stimolo alla ripartenza”.
Da esponente della Rai che messaggio ti senti di dare alle persone che ancora non rispettano le norme emanate dal governo Conte sulla pandemia Covid-19? “Quello più scontato ma più vero: coraggio! E speranza. Gli unici fili emotivi cui dobbiamo aggrapparci adesso e con tutte le nostre forze. Poi solidarietà con chi sta vivendo questo dramma da vicino. Aiutiamo, ognuno come si può, chi lavora negli ospedali. Sono loro davvero gli eroi di queste ore buie. E poi: state a casa! In troppi ancora girano, se ne fregano. L’unico modo per fermare un nemico strisciante e in movimento è stare fermi”.
Lo sport si mobilità tra messaggi d’amore e gesti di solidarietà. Campioni come Sofia Goggia, il c.t. Mancini e il calcio femminile. Da persona dello sport cosa ne pensi in merito? “Sono il lato bello dello sport. Sapere di essere fortunati, di avere una vita migliore rispetto a tanti e restituire con certi gesti nobili ciò che il destino ha donato loro. Questo vale per chiunque di noi abbia realizzato i sogni. Sono un bell’esempio in un mondo spesso fatto di egoismo”.
Infine sul Napoli che da Ancelotti è passato a Gattuso, con risultati diversi. Tu cosa ne pensi su questa crescita degli azzurri anche in campo internazionale? “Non ho mai capito perché il binomio Napoli-Ancelotti non abbia funzionato. Peccato. Una bella occasione perduta. Ma “scurdammoce o’ ppassto”…giusto? Allora il presente è Gattuso: arrivato in corsa, circondato da scetticismo, si sta dimostrando all’altezza. Il Napoli è una grande squadra. Un insieme di storia ed emozioni. La vita. La sua gente. L’identità di una città colorata. Ha una dimensione sempre più europea, è vero. E per questo non va dimenticato Ancelotti per il lavoro che ha fatto il Champions proseguito molto bene da Rino. Le coppe, qualora si ripartisse in tempi non biblici, potrebbero essere il riscatto di una stagione storta. Lo spero per Napoli e i napoletani”.
Intervista a cura di Alessandro Sacco
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