Nodo stipendi – La Lega cerca l’appoggio dei grandi club europei!

La Francia è un caso a parte perché una legge dello Stato consente la riduzione degli emolumenti fino al 70% lordo e alcuni club l’hanno già attuato. Poi ci sono gli esempi del Sion, in Svizzera, che ha licenziato i tesserati che non hanno accettato la cassa integrazione speciale, e del Borussia Monchengladbach, in Germania, con i calciatori che si sono tagliati l’ingaggio, per aiutare economicamente i dipendenti del club in difficoltà. Ma serve un movimento comune per portare avanti questa istanza e per sostenere che è una criticità che riguarda tutti i campionati e i tutti i club. Ferma restando la diversità delle varie realtà, perché tra i vari paesi europei esistono, tanto per cominciare, fiscalità diverse e trattamenti pensionistici diversi. Insomma, servirà anche un lavoro di sintesi, ma occorre muoversi in maniera coordinata. Inevitabile che, se si vorrà precedere in questa direzione, il compito di individuare un minimo comune denominatore spetterà alla Epfl, ovvero l’organismo che rappresenta tutte le Leghe. E non all’Eca, che invece raccoglie i club che partecipano alle competizioni continentali. Fonte: CdS

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