Il ricordo di Gianni Mura condannato ad essere Brera

IL RICORDO

L’unica volta che Mura era stato costretto a riscrivere un pezzo era stato quando aveva cercato di fare Gianni Brera. Un desiderio che si era infranto davanti alla lettura di Gualtiero Zanetti, direttore de “La Gazzetta dello Sport”, che gli aveva strappato l’articolo con i «struggle for life» e «se capiss», «crapottone» e «Weltanschauung, pirlare e saudade», e pregato di riscriverlo. Dopo, Gianni Mura – che è morto a 74 anni a Senigallia -, aveva dovuto passare il tempo a dribblare tutti quelli che gli davano dell’erede o del nuovo Brera. Era stato condannato ad essere Brera in contemporanea prima e in eredità poi. Un Brera meno compiaciuto con radici diverse e interessi allargati, sempre orso ma più buono, non aveva nazione ma città, Milano, costretto ad inseguire e raccontare il gesto non in assenza di immagini – come era accaduto spesso a Brera – ma in sovrabbondanza. Fonte: Il Mattino

Mura
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