Grassani: “Chiederemo una proroga sui contratti, ma i giocatori…”

I CONTRASTI

Non c’è una intesa collettiva per la sospensione ma la Lega Calcio e il suo presidente Dal Pino spingono perché si prenda una decisione che valga per tutti. Nel senso, impensabile che il Napoli o la Lazio riprendano ad allenarsi, come vorrebbero De Laurentiis e Lotito – sia pure tra mille e più misure di prevenzione sanitaria – e le altre no. Serve un accordo che impegni tutti. Oggi troveranno la sofferta intesa.

La Premier ieri non ha avuto problemi a prolungare la sospensione fino al 30 aprile. Di certo, nessun giocatore del Napoli e neppure Gattuso avrebbe fatto i salti di gioia all’idea, lunedì, di spostarsi al centro tecnico di Castel Volturno con una pandemia in corso e con le misure restrittive chieste a tutti i cittadini.


Sotto il profilo contrattuale, allenandosi a casa secondo i piani personali predisposti dallo staff tecnico. Va capito se questo periodo va considerato di ferie oppure no. D’altronde, prima di luglio, se si tornerà in campo il 3 maggio, come auspicano la Federazione e la Lega, non ci sarà vacanza per nessuno. Ed è il sogno di tutti.

Come fare per i contratti e gli stipendi dopo il 30 giugno?

Mattia Grassani, legale del Napoli, ha spiegato a Radio Punto Nuovo: «Al 30 giugno c’è una scadenza di contratti e noi ad un tavolo di lavoro chiederemo la proroga di quei contratti. I giocatori giocherebbero senza prendere i soldi di quella frazione. Sono settimane in cui in Italia nessuno si allena, nessuno gioca e quindi arriveremo a circa un mese che non è stato adempiuto per esigenze eccezionali. Ecco che questo periodo verrebbe spalmato in quei giorni di luglio». Fonte: Il Mattino

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