Il Coronavirus cambia il futuro della F1: rimandata al 2022 l’entrata in vigore del nuovo regolamento tecnico che avrebbe dovuto portare in pista già dal prossimo anno auto completamente diverse. Nel 2021 vedremo dunque le medesime vetture del 2020. Tutte le squadre d’accordo, all’unanimità, a far slittare di un anno la rivoluzione: la decisione presa in una conference call tra i team principal delle squadre e i vertici del Circus, Chase Carey e Ross Brawn per la FOM, e Jean Todt per la FIA.
Una scelta dettata dal buon senso di un mondo ricco che sta perdendo introiti preziosi e che si è rivelato fragile come tutti, di fronte al Coronavirus. I team stavano progettando da mesi e contemporaneamente lo sviluppo di due distinte vetture per anticipare il budget cap di 175 milioni dollari imposto dal nuovo regolamento. Col rinvio al 2022, ci sarà il tempo per lavorare con più agio e con una disponibilità “libera” di capitali da investire.
Intanto, il Mondiale 2020 continua a rimanere nei box fino a data da destinarsi. Dopo Melbourne, Bahrain, Vietnam e Cina, slittano anche i gp di Olanda (3 maggio), Spagna (10 maggio) e Montecarlo (24 maggio). Dopo giorni di voci, oggi la conferma del rinvio in un comunicato della F1: “In seguito alla pandemia di Coronavirus e dopo le discussioni con FIA e i tre organizzatori degli eventi, confermiamo che il GP d’Olanda, il GP di Spagna e il GP di Monaco sono stati rinviati. Data la fluidità e la diffusione della situazione relativa al COVID-19, F1, FIA e i tre organizzatori hanno preso questa decisione per assicurare la salute e la sicurezza di staff, partecipanti e tifosi, che restano le nostre principali preoccupazioni. F1 e FIA continueranno a lavorare con organizzatori e autorità locali per monitorare la situazione e studiare la fattibilità di date alternative più avanti nel calendario. F1 e FIA si aspettano di iniziare la stagione appena ci saranno le necessarie condizioni di sicurezza dopo il mese di maggio”.
Al netto della pandemia, il primo appuntamento in calendario dopo il mese di maggio è quello del Gran Premio d’Azerbaijan, previsto per il 7 giugno sul cittadino di Baku. Ma anche la F1, come il resto del mondo, naviga a vista. Dopo l’annuncio dell’anticipo a marzo e a aprile della consueta pausa estiva che è stata estesa da 14 a 21 giorni con conseguente chiusura delle fabbriche che ogni team decide autonomamente, quello che doveva essere un campionato lunghissimo, di addirittura 22 gare, difficilmente riuscirà a disputare 18 gp, realisticamente si proverà a far correre 15 gare per rendere accettabile il Mondiale più complicato in 70 anni di storia di F1 col recupero di alcune date tra estate e autunno e altre dopo quella di Abu Dhabi a dicembre.
La Redazione