Lo scorso 8 marzo Marco Tardelli aveva detto «Bisogna fermare il campionato» e a distanza di 10 giorni pare che tutto il mondo del calcio, o quasi, abbia capito…Spostati anche gli Europei…
Una scelta giusta? «Assolutamente sì visto il momento storico che stiamo vivendo. Mi rendo conto che questa cosa avrà un impatto economico devastante, ma era inevitabile».
Avrebbe preferito che l’Europeo venisse spostato solo di qualche mese, ad esempio in autunno? «Non avrei immaginato alcun genere di spostamento a fine anno. Anche perché poi sarebbe stato difficile ricalendarizzare le altre competizioni. Credo fortemente che in questo momento non si possa pensare ad altro che alla salute di tutti».
Quindi anche i calciatori si aspetta che prenderanno di buon grado questa decisione da parte dell’Uefa?
«Certo. Anche loro sanno che si è in un momento di difficoltà e si rischia. Tutti. Ecco perché si andrà in campo quando sarà possibile. Importerà poco se non saremo allenati. Il problema è di caratura internazionale, non solo italiano. Noi ce ne siamo accorti subito e il Governo ha fatto le cose giuste. Ho apprezzato l’onestà di far conoscere a tutti il problema. Non è un caso se ora ci stanno venendo dietro tutti gli altri paesi».
Veniamo alle competizioni per club: che format le piacerebbe vedere per il finale di stagione? «Bisogna provare a chiudere le coppe con il format storico».
Quindi niente final four? «Mi rendo conto che se il problema del virus dovesse posticipare tutto, questa potrebbe essere la soluzione migliore, ma personalmente non mi intriga. Credo che si debbano giocare tutte le partite come da tradizione, visto che questa tradizione nel calcio è stata già abbastanza sconvolta».
E invece come risolverebbe la questione per il campionato italiano? «Il discorso è lo stesso. Provare a finire tutto con un torneo regolare».
Niente playoff? «Non mi piace l’idea dei playoff per la serie A».
Come mai? «Non sarebbe giusto. Il campionato deve finire per rendere tutto più regolare. Ovviamente, però, va detto che noi ora possiamo fare tante supposizioni, che poi potrebbero esser stravolte dai fatti qualora l’evoluzione dell’epidemia dovesse assumere una piega peggiore».
Fonte: Il Mattino