Di Francisca: “Dopo grandi sacrifici in questi anni per qualificarsi, sarebbe…”

L’INTERVISTA

Quel 24 luglio è cerchiato in rosso oramai da quasi 4 anni in casa Di Francisca. Perché Elisa, fiorettista due volte d’oro a Londra nel 2012 e una d’argento a Rio nel 2016, a Tokyo ci vuole andare con tutta se stessa. Un obiettivo personale e sportivo per difendere i colori dell’Italia e arricchire il suo già nobile palmares. Ma con il diffondersi dell’epidemia del Coronavirus i Giochi sembrano a rischio. Non per il Cio che ha fatto sapere agli atleti di continuare ad allenarsi…

«E meno male. Se rimandano troppo l’Olimpiade rischio seriamente di non riuscire a farcela».

Perché?

«A dicembre compirò 38 anni e avevo in programma di mettere in cantiere un altro figlio dopo l’avventura a Tokyo».

Ma non solo.

«Penso anche ai tanti atleti che come me hanno fatto grandi sacrifici in questi anni per qualificarsi. Sarebbe dura dover ripartire da zero».

E allora cosa si sente di dire?

«Fateci fare l’Olimpiade. Forse a porte chiuse sarebbe la soluzione più sicura anche se mi rendo conto che farebbe perdere molto entusiasmo».

Ma lei da mamma, prima ancora che da atleta, non ha paura?

«Certo che ne ho. Ma sono anche un’ottimista di natura e allora spero che la situazione possa rientrare quanto prima. Per altro dico che la mia ultima gara a Kazan l’ho vinta in finale contro una cinese e non ho avuto alcun problema a stringerle la mano. Il tutto con le dovute precauzioni, ma lo sport è anche questo.»

Nel caso si potesse partire per Tokyo, porterebbe suo figlio con lei?

«Avevo già deciso di lasciarlo in Italia prima ancora che il Coronavirus entrasse nelle vite di tutti noi. Sarebbe comunque la soluzione migliore per lui e per me che non potrei dargli attenzioni quotidiane come invece meriterebbe».

Lei come si sta allenando da casa?

«Per ora mi sto preparando stirando, facendo lavatrici e riordinando le stanze. Dopo le faccende domestiche seguo le schede che ha preparato la mia preparatrice atletica. Poi faccio su e giù per le scale e quando posso uso un po’ la corda. Ammetto che ricominciare l’allenamento completo mi preoccupa più di tutto».

Quando conta di tornare in pedana?

«Avrei dovuto gareggiare al mondiale a Los Angeles domenica, ma non sono partita. Ora spero di tornare in pedana a maggio in Germania».

A proposito: tra voi atlete cosa vi state dicendo in questi giorni?

«Anche con il ct e compagne ci teniamo in contatto e ci mandiamo video e vignette divertenti per tirarci su di morale. Non abbiamo ancora parlato del possibile rinvio delle Olimpiadi perché siamo ancora in attesa di notizie più precise». Fonte: Il Mattino 

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