LA GIORNATA
Ceferin sapeva bene di non poter fare diversamente: l’Europeo vale 2,5 miliardi di euro e farlo slittare in là di 12 mesi è il minore dei danni. Anche economico. Più o meno 250 milioni di euro costerà lo spostamento. La Uefa chiederà alle federazioni di farsene carico (parzialmente) ma se ne parlerà nei prossimi mesi. Lasciare Euro2020 a giugno significava, invece, di sicuro, per Ceferin e l’Uefa fare i conti con le richieste di risarcimento danni di chi sponsorizza la Champions.
Per intenderci, solo di ricavi commerciali la Champions incassa ogni stagione, 3,25 miliardi di euro. E la Turchia che organizza la finale ha speso circa 400 milioni. Insomma, la Uefa ha il dovere di provarci ad arrivare fino alla fine: il piano di Nyon prevede il ritorno in campo dell’Europa League il 30 aprile, con le gare di Roma e Inter (probabilmente a porte chiuse) e il ritorno della Champions il 5 maggio, con Barcellona-Napoli e Juventus-Lione.
Questo sempre a condizione che la situazione, da qui a 40 giorni, sia mutata. Lo sarà? La finale della grande coppa è fissata a Istanbul il 27 giugno, quella di Europa League a Danzica il 24 giugno. La bozza è questa, poi bisognerà fare i conti con una pandemia che non sembra avere le stesse certezze che hanno gli uomini che gestiscono il calcio europeo. Fonte: Il Mattino