Gli ingaggi sono la voce che pesa di più sui bilanci e non può esistere una cassa integrazione per gente che è proprietaria, a sua volta, di aziende con decine di dipendenti. Pensate a Ronaldo, Lukaku e compagnia cantante. Sono delle multinazionali che fatturano milioni di euro. Chi li paga, se il carrozzone non va più avanti?
Tra i palazzi del potere inizia a serpeggiare la voce di un possibile muro contro muro tra sindacato e proprietà. Ovviamente i calciatori non vorrebbero rinunciare allo stipendio, ma tra i presidenti c’è chi ha fatto i conti, facendo capire che così rischia di venir meno la stabilità delle aziende.
Il Consiglio dei ministri di ieri ha deciso per la sospensione dei versamenti delle ritenute, dei contributi previdenziali e assistenziali fino al 31 maggio 2020 anche per le società professionistiche, ma la Serie A 2019/20 vanta investimenti in stipendi che toccano quota 1 miliardo e 360 milioni di euro (record storico).
Trecento milioni li spende solo la Juventus che ha 11 calciatori nella top 20 dei più pagati, poi c’è l’Inter (145 milioni), la Roma (126), il Milan (113), il Napoli (106) e la Lazio (74). Cristiano Ronaldo percepisce un assegno mensile da 2,6 milioni netti, per un totale di 31 milioni annui senza contare gli sponsor personali e tutte le entrate che arricchiscono il suo patrimonio. Dai bianconeri ne percepisce 8 l’olandese De Ligt, ma coi bonus sfonda abbondantemente quota 10 così come Lukaku, Erikssen, Higuain e Dzeko, tutti a 7,5 milioni annui di base. Fonte: CdS