L’Europa calcistica è nel caos: L’UEFA dovrà prendere una decisione

Le varie pretese

Per intendersi. Se non si dovesse riprendere a giocare, in Spagna il Barcellona ritiene di poter rivendicare lo scudetto perché è in testa, perché è stato campione d’inverno, perché la stagione si è svolta per il 70%. In Francia il presidente del Lione, Aulas, propone di azzerare tutto, di non assegnare lo scudetto e di mandare alla prossima Champions – un discreto sportello per il bancomat – le stesse squadre di quest’anno (tra cui la sua).

L’Inghilterra s’è data un primo appuntamento per oggi. Lì c’è il Liverpool con 25 punti di vantaggio: qualcuno può davvero pensare di sbianchettare una stagione e non riconoscergli il titolo? Se esistesse un governo centrale autentico, riconosciuto, forte, sovranazionale, avrebbe l’autorevolezza per far slittare l’Europeo (a dicembre o al 2021), non solo per liberare date ma per dire che ora uno spettacolo non si può fare. Non è decente.

Avrebbe la voce giusta, la sola, per dire che non vale più nulla, nessuna classifica è possibile – individuando magari eccezioni per situazioni alla Liverpool e individuando da sé le squadre per le prossime Coppe. In questo scenario così cupo e così netto su quali siano le priorità, una Super Uefa del genere avrebbe la doppia virtù di azzerare discorsi tossici in ogni Paese e di disporre un rinvio totale. Ma questa Uefa non c’è. È l’Europa che non c’è. Questo appare chiaro. Fonte: CdS

Uefa
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