Americani, la grande fuga. Dopo lo stop al campionato per il Coronavirus fino al 3 aprile ora il basket italiano deve fronteggiare un’altra emergenza. In Serie A l’esodo è cominciato con Jason Clark, partito da Varese. In casa Napoli Basket c’è molta serenità. Forte di pagamenti precisissimi, il club azzurro non teme la fuga e concede ai due statunitensi, Sherrod e Roderick, anche qualche giorno in più di riposo per poter tornare in patria, prima della ripresa degli allenamenti. Di T-Rod si temeva un viaggio senza ritorno che al momento pare scongiurato.
«Perché mai non dovrei tornare?» ha precisato. Sherrod, laureato a Yale, cantante di gospel e blues, chiarisce la sua posizione sull’emergenza sanitaria e dice la sua sulla fuga dei giocatori Usa.
Da dove cominciamo?
«Dal fatto che finalmente abbiamo un calendario. Era durissima navigare a vista, senza una meta precisa. Sappiamo che lo stop, per ora, è fino al 3 aprile e con il club è stato stabilito un piano dettagliato. La società ha concesso alla squadra 7 giorni di break, 10 a me e Terrence Roderick. Poi si torna in palestra. Io ero tentato da andare in Usa ma alla fine ho deciso di non muovermi. Roderick è volato in Usa e lo rivedremo il 22 marzo».
Lei va controcorrente. Come giudica chi è scappato?
«Per un americano non è facile vivere questa situazione lontano da casa, anche per me che pure conosco l’Italia e ci sto benissimo da 6 anni. Chi scappa, lo fa per paura, magari anche perché ha stipendi arretrati da ricevere e una situazione economica non ideale. Gli altri credo torneranno, a meno di fatti clamorosi, perché hanno dei contratti da rispettare».
Come sta vivendo questa emergenza?
«Ora che tutta l’Italia è in zona rossa, non so esattamente se posso uscire o devo stare tappato in casa. E questo mi scoccia perché mi piace girare per la città, scoprire posti. Sono un curioso, mi piace entrare nell’anima della città. Quanto al virus sono tranquillo, non ho paura, Napoli è tra le città meno colpite. Se si seguono delle regole semplici, evitando luoghi affollati, si può continuare a vivere senza stressarsi troppo».
In un post su Facebook ha tranquillizzato amici e parenti citando la Bibbia.
«Ho scritto che sono sano e salvo qui a Napoli e che cercherò di stare in casa più tempo possibile come richiesto dalle autorità. E ho aggiunto una frase tratta dalla Bibbia, dalla lettera di San Paolo ai Filippesi: non siate in ansia per nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti». Fonte: Il Mattino