ESCLUSIVA – E. Albarella (prep. atletico): “In vista del Barcellona, lancio una proposta alla squadra di Gattuso”

All'interno l'intervista al preparatore atletico

In questo periodo di piena emergenza a causa del rischio di contagio da Coronavirus, il calcio e lo sport in generale si stanno adeguando. Campionato ed eventi quasi tutti sospesi, ad eccezione degli eventi internazionali che vedono anche le nostre squadre impegnate. Di questo ma anche su altri argomenti in questione, ilnapolionline.com lo ha chiesto al preparatore atletico Eugenio Albarella, anche sul match tra il Barcellona e il Napoli.

Ti volevo chiedere come preparatore atletico in questi momenti di piena emergenza da contagio Coronavirus, le squadre come si dovranno organizzare? “In questo momento bisogna navigare a vista, perché, tranne alcuni casi come delle nostre squadre italiane nelle competizioni all’estero, impegni immediati non ce ne sono. Bisogna cercare di prevenire in una situazione così di estrema emergenza e farlo con il massimo della prudenza, senza correre rischi”.

In città molti si domandano se non sarebbe il caso di sospendere gli allenamenti per evitare anche in questo caso il rischio contagio da Covid-19. “Fosse una mia scelta, anche io sarei tra le persone nel sospendere gli allenamenti. Il calcio è uno sport di contatto e di questi tempi anche una sola seduta, rischierebbe di portare un forte contagio. Ovviamente è una scelta non semplice che devono fare i club, visto anche gli impegni imminenti di alcune squadre, perciò bisognerà ponderare il tutto con il massimo della prudenza”.

Ieri pomeriggio nella sede della Figc c’è stata una riunione straordinaria per decidere sul destino del campionato. Tra le ipotesi ci sono anche i play-off e play-out. Tu saresti per questa scelta? “Sarebbe un’ipotesi affascinante e da un certo punto di vista anche una novità per il nostro calcio legato al girone unico all’italiana. Come tu ben saprai, noi siamo un campionato legato alle tradizioni e fare un cambiamento di questo genere porterebbe ad enormi cambiamenti. Ad esempio anche in futuro la riduzione delle squadre nella massima serie. C’è da capire se nella prossima riunione di fine mese, quale sarà la scelta migliore, senza dimenticare che la salute degli atleti e degli sportivi in generale dovrà essere in cima alla lista di tutto”.

Tra una settimana si giocherà al “Camp Nou” Barcellona-Napoli a porte chiuse. A livello psicologico questo potrebbe essere un vantaggio per gli azzurri, oltre che per quello tecnico-tattico? “Anche io sento da molte parti che per il Napoli potrebbe essere un vantaggio affrontare il Barcellona a porte chiuse. Io invece penso che potrebbe essere il contrario, perché i calciatori quando ci sono grandi eventi come quello della Champions League, vorrebbero una cornice di pubblico molto ampia. Senza dimenticare un altro aspetto, che gli azzurri non giocano una gara ufficiale da due settimane e questo potrebbe essere un handicap non di poco conto. Contro il Barcellona è certamente una gara fondamentale per la stagione dei ragazzi di Gattuso e mi auguri che ci si arriva al massimo della condizione psico-fisica. Io avrei un’idea per arrivare al match in Spagna preparati al massimo. Farei degli allenamenti a porte chiuse al San Paolo, un modo per arrivare a questa sfida preparati al top anche a livello mentale”.

Intervista a cura di Alessandro Sacco

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