Zielinski è una mezzala perfetta per il 4-3-3, il Napoli è
tornato al modulo classico ed è arrivato un regista, anzi ne sono stati
acquistati due, prima Demme e poi Lobotka, e Piotr ora fa l’interno, si
muove sul lato sinistro del campo, ha qualcuno che gli copre le spalle,
ha metri da percorrere, ha Insigne al suo fianco e Mario Rui un po’ più
dietro, c’è Milik (o Mertens) con cui fraseggiare ed è questo il suo
mondo perfetto, quello in cui ogni tanto si perde ma poi riappare, come
un mago, con l’acuto di un gol – come con la Juventus – o di una
semplice giocata che però lascia il segno. Timido e introverso,
Zielinski si racconta in campo: per potenzialità è uno dei principali
top-player della squadra, deve solo rendersene conto, esserne
consapevole, perché anche uno come Sarri, che lo aveva avuto anche ad
Empoli, un giorno s’è sbilanciato fino a paragonarlo a De Bruyne. Che è
poesia.
Il Roma