L’INCHINO
Dall’alto di una carriera costellata di successi e soddisfazioni, Christian Maggio ha senz’altro giocato qualche partita dal clima un po’ particolare, come potrà esserlo quella di domani sera. Un gol nei minuti finali al San Paolo, due curve vuote, l’inizio della storia dell’inchino. Il racconto è suggestivo: «Giocavamo in casa contro la Fiorentina e le curve erano “squalificate”. Segnai un gol negli ultimi minuti, andai sotto la curva e feci quel gesto in segno di ringraziamento verso i tifosi che erano sempre con noi anche se non c’erano materialmente». Domani sera, quando entrerà sul campo con la fascia sul braccio, non potrà stringere la mano al capitano avversario né all’arbitro. Ma, chissà, magari potrà regalare alla curva giallorossa un inchino pieno di significati. Fonte: CdS