NAPOLI. Tra Coronavirus e partite rinviate il Napoli continua a non fermarsi. I ragazzi di Gattuso scendono in campo regolarmente, sia in campionato che in Champions ed ora anche in Coppa Italia. Tra due giorni c’è da affrontare la semifinale di ritorno contro l’Inter, con l’obiettivo di raggiungere la finale contro la vincitrice tra Juventus e Milan. Non è il traguardo massimo per questo Napoli, viste soprattutto le premesse. Ci tiene a sottolinearlo un ex azzurro, Vincenzo Montefusco, che di Coppe Italia ne ha vinte due. È un Napoli che convince quello delle ultime gare.
Gattuso ha trovato il giusto assetto?
«Gattuso ha preso in mano una situazione difficilissima, al suo arrivo il Napoli era allo scatafascio generale, dopo l’ammutinamento e tutti i problemi. Gattuso ha avuto grande coraggio. All’inizio è arrivata qualche sconfitta perché doveva inquadrare la situazione, poi una volta messi a punto i giocatori sotto l’aspetto atletico, è stato bravo anche tatticamente. Lui viene giudicato per grinta, carattere, ma posso assicurare che è un signor allenatore, ha studiato molto. Non deve essere giudicato solo perché è chiamato “Ringhio”. È riuscito a dare personalità e carattere a questa squadra, ma è stato bravo anche sotto l’aspetto tecnico-tattico».
Gattuso ha fatto una scelta “poco aziendalista”. Ospina è diventato il titolare e Meret la riserva….
«La penso come lui, non sono mai stato aziendalista. Io dico la verità che sono più per Meret, in quanto in prospettiva rappresenta un capitale importante. Però l’allenatore deve pensare a fare risultato, per cui in questo momento lui è convinto che Ospina gli può servire, considerato questo tipo di gioco che vuole fare – anche se non sono d’accordo sul fatto di ripartire dal portiere ogni volta – ma lì dimostra tutto il suo carattere. L’allenatore non deve essere mai aziendalista, ma deve essere allenatore e decidere con la propria testa».
Con la coppia Maksimovic-Manolas si nota l’assenza di Koulibaly?
«Stanno andando bene, ma Koulibaly è Koulibaly. Non dimentichiamo che è un giocatore che ha fatto parlare di sé in tutto il mondo. I due centrali al momento stanno andando bene perché sono ottimi giocatori, ma Koulibaly è un’altra cosa».
Giovedì ci sarà la Coppa Italia contro l’Inter: il Napoli può vincere la competizione?
«Il Napoli ha tutte le carte in regola per farcela. Inoltre parte da un vantaggio importante avendo vinto la partita a Milano».
Sarebbe una stagione ribaltata per il Napoli in caso di successo?
«Se ne avessimo parlato all’inizio la Coppa Italia sarebbe importata a pochissime persone. Ora non è diventata un traguardo prestigiosissimo, ma serve per entrare di diritto in Europa. Sentendo Ancelotti, il presidente e i giocatori ad inizio stagione c’erano le ambizioni per vincere lo Scudetto. Quindi è stata un’annata disastrosa. Ma devo dire la verità, da quando è arrivato Gattuso è tutto un altro Napoli, che corre di più, gioca, lotta. Tutto questo è stato anche grazie all’arrivo di un centrocampista come Demme, che ha dato equilibrio un po’ a tutta la squadra. Sembra strano che uno come Ancelotti non ci abbia pensato».
Lei ha vinto a Napoli. Ma cosa si prova a vedere quella città, quei tifosi in festa?
«È una cosa bellissima. Il napoletano vive per queste manifestazioni, per il calcio. L’unico appunto che faccio alla società è sempre quello: il lavoro del presidente è ottimo negli ultimi 10 anni, però ciò che lascia l’amaro in bocca è che arrivi sempre a Roma e poi non vedi il Papa. Ci sono stati momenti in cui a gennaio, se avesse rinforzato un poco la squadra, il Napoli avrebbe potuto vincere qualcosa di importante».
Questo caso Coronavirus quanto ha danneggiato la Serie A e come avrebbe dovuto agire la Lega?
«È una malattia che purtroppo danneggia tutti, stiamo vivendo tutti quanti male. Anche in questo sono d’accordo con Gattuso, ovvero che quando si prendono delle decisioni va fatto in modo uguale per tutti. Non si possono far giocare alcune partite mentre altre no. Sono le solite cose all’italiana, la Lega Calcio commette errori madornali». Fonte: Il Roma